sabato 30 dicembre 2006

Sbatti il mostro sul patibolo

Nel 1786 esattamente 220 anni fa il nostro paese non ancora unito nella persona del Gran Duca di Toscana aboliva definitivamente la pena capitale, qualche anno prima la stessa cosa succedeva in Francia e così anche in Gran Bretagna, Spagna e in tutte le attuali democrazie europee che, escluse le parentesi dittatoriali, abolirono questa condanna dai loro codici penali non meno di 200 anni fa. Sono scelte dettate anche dalla sensibilità dei propri cittadini, tant'è che attualmente tutti i sondaggi sia a livello nazionale che europeo indicano un 80% della popolazione contraria alla pena di morte.
Qualche anno fa ci si innoridiva davanti alla tv con i filmati dei terroristi che sgozzano poveri civili sequestrati a seguito di farneticanti proclami ad Allah, ma quello che allora non fu chiaro era che l'orrore, uguale in ogni parte del mondo, aveva in realtà motivazioni ben diverse. Alcuni avevano visto dei cattivi uccidere un buono, ad altri dava fastidio la brutalità dei modi ma sotto sotto condividevano l'azione, poi c'era chi inorridiva per aver assistito all'ennesima follia omicida compiuta da uomo su un suo simile, azione che è un vanto esclusivo della nostra specie. Se noi europei siamo capaci di distinguerci dal mondo intero ancora cieco di fronte alla profonda ingiustizia ed inutilità che si nasconde dietro un gesto di vendetta forse, oltre ad essere fieri si potrebbe ben sperare di diventare esempio per tutti affinchè in futuro anche altri acquisiscano la nostra sensibilità e il rispetto nei confronti della vita.
Ma fino a quel giorno dovremmo sforzarci di sopportare assassini che si sentono umani solo per aver usato un cappio anzicchè un coltello e che si credono autorizzati da Dio a togliere la vita al cattivo di turno; frattanto c'è chi dorme serenamente nel suo ranch quando questo succede e c'è chi torna a casa soddisfatto d'aver assistito ad un emozionante spettacolo.


domenica 24 dicembre 2006

Buon Natale

Usando le parole forti di Don Tonino Bello, a tutti quelli che sono passati da questo blog e che passeranno nei prossimi giorni, alle persone che hanno avuto la pazienza di starmi vicine e a quelle a cui io non ho saputo stare vicino un sincero augurio di buon Natale.


Auguri scomodi

Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo, se vi dicessi "Buon Natale" senza darvi disturbo. Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti l'idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga addirittura l'ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati.

Tanti auguri scomodi, allora , miei cari fratelli!
Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.


Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.
Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.
Maria
, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura, l'inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.
Giuseppe
, che nell'affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.
Gli angeli
che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di una spanna, con l'aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame.
I Poveri
che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell'oscurità e la città dorme nell'indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere "una gran luce" dovete partire dagli ultimi. Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili.
I pastori
che vegliano nella notte, "facendo la guardia al gregge ", e scrutano l'aurora, vi diano il senso della storia, l'ebbrezza delle attese, il gaudio dell'abbandono in Dio.

E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l'unico modo per morire ricchi.

Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.


Don Tonino Bello

lunedì 18 dicembre 2006

Persone silenziose

Molti hanno paura di stare in silenzio. Forse perchè una persona che parla poco comincia a suscitare qualche dubbio, pensano che non ha niente di interessante da dire allora è una persona vuota o timida, magari ha timore dei giudizi degli altri, guarda caso mai niente di positivo. E la noia... quando si sta con una persona silenziosa, è come se ci si sentisse obbligati a dire qualcosa, come se quell'altro abbia la pretesa di sentirsi dire qualcosa di interessante come se avessimo bisogno di qualcuno che ci faccia svagare.
Il disagio che crea il silenzio in ascensore quando non si sa cosa dire; si cerca sempre di fare molta attenzione a non incontrarsi negli sguardi degli altri non c'è niente di strano nel non avere niente da dire eppure vengono pensieri del tipo: e bhè, perchè non mi dici qualcosa? E non guardare me perchè io non ho niente da dirti!
Forse chi fa silenzio evita di sprecarlo con parole banali o poco utili agli altri.
Se pensiamo poi che il silenzio è l'atteggiamento di chi vuole stare all'ascolto dovremmo chiederci quanto bisogno abbiamo di essere ascoltati e quanto bisogno abbiamo di ricevere consigli molte volte inutili o peggio ancora sbagliati.



Una vecchia canzone di Luca Carboni

giovedì 14 dicembre 2006

Giocatore allo specchio

Quando a scacchi si scontrano due giocatori che hanno le stesse mosse di apertura sembra di vedere qualcuno che gioca allo specchio con se stesso, tutte le mosse saranno simmetriche, ma fino a un certo punto visto che generalmente il primo che mette un pezzo in una casella oltre la propria metà della scacchiera impedisce all'altro di occupare coi suoi pezzi la stessa posizione. Ma fino a quel momento è una situazione abbastanza irritante e anche noiosa, sarebbe più intelligente adattarsi al gioco dell'altro e metterlo in difficoltà con qualche trovata originale dato che si ha il notevole vantaggio di prevedere le mosse che potrebbe fare dopo perchè sono quelle che faresti tu.
Conoscere una persona che la pensa in tutto e per tutto come la pensi tu non è per niente costruttivo, meglio avere a che fare con gente molto diversa dal tuo modo di pensare (non per forza opposta) e non per il gusto di avere a tutti i costi un contraddittorio ma per il semplice fatto che confrontarsi con una persona diversa è il modo migliore per ragionare sulle proprie idee è un modo per metterle in dubbio e in seguito abbandonarle oppure rafforzarle definitivamente. Chi ha paura di confrontarsi con un diverso non la racconta giusta, se si è convinti delle proprie idee perchè temere chi le mette in dubbio?
Mi piace parlare con chi la pensa diversamente anche se il rischio di cacciarsi in una specie di braccio di ferro su chi ha ragione e chi torto è grande, la forza sta nel capire che non sempre possiamo arrivare a una conclusione così semplice e banale perchè spesso la ragione non è solo da una parte. E' l'errore che si compie quando si fa di tutta l'erba un fascio o quando notando una mancanza in una persona automaticamente la etichetteremo con quel certo difetto, ha rubato? E' un ladro. Si è vantato? E' un presuntuoso. I nostri giudizi per quanto oggettivi e legittimi, così come tutte le altre idee sono vere fino a un certo punto, perchè valgono solo in un certo tempo o in un certo contesto e quando troviamo qualcuno che le mette costantemente in dubbio questo ci fa un gran bene perchè ci aiuta a trovare dei limiti che altrimenti non vedremmo mai.
In fondo neanche questo ragionamento è sempre valido infatti in alcuni casi mi piace anche il contrario e cioè parlare con chi la pensa come me perchè alla fin fine non è grave avere ogni tanto qualcuno che ti dice: sei dei nostri.



martedì 12 dicembre 2006

Penultimo - ultimo giorno

A 72 ore di distanza dall'ultimo pasto l'organismo ormai non è più in grado in alcun modo di mantenere il glucosio a livelli accettabili e mette in atto un ultimo estremo meccanismo di emergenza che può bastare per altre pochissime ore (da 6 a 8) che consiste nell'utilizzare altre molecole da cui ricavare energia dato che il glucosio adesso non può più essere ripristinato ne' dalle riserve ne' sintetizzato ex-novo. L'organismo così inizia a usare così i corpi chetonici, molecole di solito presenti in piccole quantità ma che crescono in queste condizioni grazie alla degradazione delle proteine e la riserva più grande di proteine sono i muscoli che vengono letteralmente digeriti, è una fase caratterizzata infatti da un bruciore intenso di tutte le grosse fibre muscolari. Una scoperta di pochi anni fa ha confermato che quando queste molecole raggiungono una certa concentrazione (cosa che viene considerata una patologia seria chiamata chetoacidosi) possono entrare nel cervello le cui cellule hanno l'apparato enzimatico per degradarli è ricavarne energia.
E' come se una macchina fatta per andare a benzina si accontenta del petrolio grezzo pur di continuare a camminare. Nei casi più gravi di malnutrizione pregressa, la morte sopraggiunge dopo soli 3 giorni di digiuno e spesso non si arriva neanche a questa fase. Chi ha invece delle riserve più importanti come gli individui obesi ad esempio, si può arrivare anche a 40 giorni di digiuno. Nelle ultime ore di vita i livelli di scorie nocive sono altissimi e nessun altro metabolita può fornire energia alle cellule celebrali che cominciano a morire. I muscoli danneggiati e privi della forza necessaria per contrarsi smettono di funzionare e la morte per insufficienza respiratoria precede spesso il coma irreversibile.

Queste sono le torture a cui sono stati sottoposti anche oggi milioni di persone nelle ultime ore della loro vita. Succede anche ai bambini, una volta ogni 5 secondi.



lunedì 11 dicembre 2006

Terz'ultimo giorno

Dopo 24 ore di digiuno le prime contromisure per scongiurare un danno cerebrale da ipoglicemia cominciano ad essere insufficienti, tutte le cellule del cervello hanno bisogno di una quantità enorme di energia per rimanere in vita (circa 100gr. di glucosio all'ora) e adesso il glicogeno epatico è tutto finito e non può essere più idrolizzato per ricavare glucosio (il volume del fegato si riduce del 20% dopo 48 ore di digiuno). Per rifornire di energia le cellule cerebrali l'organismo ha bisogno di intaccare le altre riserve energetiche, sempre che ne abbia, in questa fase inizia a sciogliere il grasso. A seconda di quanto abbondante è il tessuto adiposo questa fase può durare da diverse settimane fino a poche ore, finita la quale il glucosio verrà sintetizzato ex-novo a partire dall'eccesso di amminoaci come l'alanina, ma anche dal glicerolo e dal lattato. Sono reazioni poco convenienti che non avvengono nelle fasi di buona alimentazione, l'alanina è utilizzata normalmente per produrre nuove proteine e il glicerolo è la base dei trigliceridi ma in questa situazione tali reazioni sono un modo per riciclare dei metaboliti che adesso ritornano utili a ricavare l'ultimi sgoccioli di energia.


domenica 10 dicembre 2006

Quart'ultimo giorno

Sei ore dopo l'ultimo pasto l'organismo non malnutrito inizia a terminare le sue scorte di energia ricavate dal cibo assorbito nell'ultima digestione (per lo più sotto forma di glucosio carboidrati e trigliceridi). A 10 ore la senzazione di stomaco vuoto comincia a farsi seria, iniziano i primi crampi all'addome causati dai succhi gastrici che per riflesso condizionato si producono al solo pensiero del cibo.
Già a 14 ore quando i livelli di glucosio nel sangue scendono sotto una soglia di guardia tale da creare potenziali problemi al cervello, l'organismo mette in atto attraverso un segnalatore rilasciato dal pancreas (glucagone) dei meccanismi per far risalire nuovamente il glucosio. Questi prevedono il rilascio delle riserve energetiche accumulate in fase di buona alimentazione, comincia lo scioglimento del glicogeno epatico (glicogenolisi) e ovviamente il blocco totale del processo inverso ovvero la sintesi di grassi e glicogeno che farebbe scendere ulteriormente la quantità di glucosio disponibile. I muscoli cominciano a minimizzare il loro consumo e questo vuol dire che in questa fase è impossibile fare eccessivi sforzi che indurrebbero una grave crisi ipoglicemica. Tutto ciò fa sì che la sensazione di fame si attenua lievemente ma questo basterà fino alle successive 6-10 ore a seconda di quanto abbondante e ricco di zuccheri è stato l'ultimo pasto.


Obbiettivi falliti


martedì 5 dicembre 2006

Indizio n.2 (Entomologia)

Farfalle a cristalli fotonici

Negli anni 80 furono teorizzati e prodotti in laboratorio dei cristalli che avevano la particolare caratteristica di far cambiare lunghezza d'onda a un raggio di luce che li attraversa. Questo vuol dire che se attraversati da luce di un certo colore emettono luce di un altro colore (ad un'altra lunghezza d'onda). Si trovò un impiego concreto nel campo dell'ottica, ma il costo per produrli a distanza di ventanni è ancora molto alto e le rese e la qualità ancora scarse.
Di recente all'Istituto di ingegneria e scienza dei materiali dell’Università Notre-Dame de la Paix a Namur in Belgio, hanno fatto la sorprendente scoperta che sulle ali di alcune farfalle i colori iridescenti che si osservano in realtà non sono prodotti da pigmenti ma da quei cristalli fotonici tanto utili e di costosissima produzione industriale. Gli uomini si sono affaticati a pensare e costruire una cosa così complicata e la natura la fa quasi per gioco. Speriamo solo che non gli viene in mente di ammazzare le farfalle per estrarre i cristalli fotonici.

"Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?" (Mt 6, 28-31)

Bellezza fotonica
Microfotonica

sabato 2 dicembre 2006

Vivere con l'open source

Ci sono tanti capaci programmatori che si guadagnano da mangiare con il loro lavoro, è giustissimo farsi pagare per una particolare competenza quando la si mette a servizio di chi ne ha bisogno ma questo non vuol dire che l'unico modo possibile di fare profitti con il software sia quello attuale, ovvero scrivere un programma farlo pagare a peso d'oro, blindarlo facendo in modo che basta copiarlo o modificarlo per andare in galera e neanche chi ha pagato per usarlo è il proprietario ma solo uno a cui è stata concessa la facoltà di utilizzarlo spesso su un solo pc e non di più. I programmatori passano giornate intere davanti ai monitor delle loro ditte e vengono stipendiati da gente il cui unico compito è quello di coordinare/controllare il loro lavoro, mi astengo dall'esprimere quello che penso sugli stipendi e sulle competenze di chi sta a capo e di chi lavora nell'ambito della programmazione, come in altri ambiti; quello che voglio dire è che un programmatore può benissimo fare utili da solo senza cedere nulla ad alcun superiore, del resto è quello che sottobanco succede, dato che molti dopo l'orario di lavoro tornati a casa arrotondano con lavoretti richiesti da conoscenti e amici.
Realizzare un programma aperto vuol dire donare gratuitamente ore del proprio tempo a chi ha bisogno di quel programma ma non solo, altrimenti non sarebbe un lavoro ma del volontariato. Può voler dire anche fornire un'assistenza facendosi pagare per migliorare il programma e renderlo ideale per l'uso che ne richiede il cliente. Occorre precisare che quando si realizza un programma open source si è molto più agevolati in quanto si ha a disposizione il codice di tutta una serie di programmi simili anch'essi liberi il cui codice si può includere nel proprio senza problemi legali. Nei programmi a codice chiuso avviene il contrario bisogna partire ogni volta da zero anche se in quell'ambito ce n'è uno che fa le stesse identiche cose ma è chiuso, ammenocchè non si gioca sporco includendo il codice di un programma aperto simile facendolo poi pagare spacciandolo per proprio. Guadagnare con l'assistenza vuol dire lavorare affinchè il programma sebbene gratuito funzioni al meglio secondo le precise esigenze di chi lo sta usando, questo può voler dire modificarlo affinchè oltre le poche e scarne funzioni che aveva inizialmente si arricchisce grazie alle richieste del cliente. I programmatori sanno bene che il grosso del guadagnano lo si fa con l'assistenza. Il 90% della gente che sta davanti a un pc è incompetente non ha la minima idea di come funziona sa solo usare il programma che gli serve e il grosso del lavoro non è il programmare ma istruire un cliente come si usa il programma (spesso come si usa un computer), nella maggior parte delle situazioni in cui si richiede l'assistenza è perchè il cliente ha fatto qualcosa che non doveva o perchè il programma necessita di piccolissime modifiche. Promuovere i programmi open source non vuol dire avercela con l'idea di fare profitti con il software o con tutte le software house e gli onesti programmatori che ci lavorano, ma solo con le grosse multinazionali e la loro logica dei brevetti.

Logica del dono vs logica del profitto

Codice aperto o open source vuol dire che il codice sorgente ovvero ciò che il programmatore ha scritto per dire al tuo pc di far comparire quelle finestre e quei bottoni che premi quando usi il suo programma, è disponibile a tutti; chiunque può modificarlo e far in modo che il programma si comporti in modo diverso, facendo cose diverse. Tu dirai: e che mi importa tanto io non so programmare. Neanche io ma l'idea di poterlo fare non mi dispiace è un modo per avere un controllo maggiore sapere cosa fa esattamente il programma e questo da anche una trasparenza indispensabile in certi contesti (*) e poi pensa cosa succede quando quel programma "aperto" è usato da milioni di persone, sicuramente fra quelli ce ne saranno un centinaio che sanno programmare e che guardando il codice si accorgono di qualcosa che non va e che potrebbe essere migliorata. Pubblicano la versione modificata, io la provo gli faccio i complimenti e gli suggerisco qualche altra miglioria, nel frattempo mi potrebbero chiedere di testare a lungo il programma per vedere se riesco a scovare qualche altro errore oppure di tradurre il programma nella mia lingua, anche se non so programmare non vuol dire che non posso partecipare al suo aggiornamento.
Il risultato è che si creano delle comunità che lavorano assieme per migliorare un certo programma ed è un sistema di sviluppo infinitamente più efficiente del sistema chiuso. Pensa che, quando viene scoperto un errore nel navigatore internet, Mozilla Firefox, la comunità che ci sta dietro lo corregge entro le prime 24-48 ore, con l'Internet Explorer di Microsoft questo tempo è di qualche settimana.
Questo perché le motivazioni di un programmatore open source sono decisamente più stimolanti di un suo collega stipendiato da una multinazionale. Una cosa è dire: grazie a me milioni di persone stanno navigando su internet con un programma che io ho contribuito a migliorare gratuitamente. Un altra è dire: la mia ditta mi ha pagato per fare una certa modifica entro una certa data anche se non ho ben capito a che serve. Perché spesso un programmatore di programmi chiusi ha accesso solo a quella porzione di codice a cui sta lavorando e non sempre ha la visione di insieme e tutto ciò è a dir poco alienante. Se non l'hai ancora fatto ti consiglio di provare dei programmi aperti che funzionano veramente bene (non tutti funzionano bene!). Mozilla Thunderbird, per ricevere e inviare email, Firefox per navigare, OpenOffice per lavorare in ufficio e Gimp per modificare le foto.

(*) Pensa a un programma che invia i dati di uno sfoglio elettorale a un calcolatore centrale sarebbe bene che di questo programma si pubblicasse il codice sorgente altrimenti come si fa a escludere che il programmatore abbia lavorato in mala fede creando un sistema per favorire un candidato su un'altro? Se il codice è chiuso solo lui sa come funziona il programma e dobbiamo fidarci sulla parola.

Associazioni
Filosofia

venerdì 1 dicembre 2006

Menti aperte, codice aperto.


Come mettere al mondo un bimbo può dare la speranza di cambiare il mondo (*) anche un'idea rivoluzionaria è così potente che può essere sostenuta e messa in pratica da milioni di persone che giudicano quell'idea valida e la propongono ad altri che, facendone esperienza la ripropongono con maggiore convinzione ad altri ancora, fin tanto che tutti almeno una volta ne hanno sentito parlare e molti incuriositi sono voluti andare oltre.
Ci sono delle persone che hanno creduto in un modo diverso di usare il computer, che non esiste solo la logica del profitto ma che può funzionare anche quella del dono. Che non è necessario installare i costosi programmi delle grosse multinazionali e che si può lavorare bene anche con programmi aperti e gratuiti.
Sono pensieri nati dalle menti di Linus Torvalds e Richard Mattew Stallman, sono pensieri pericolosi che possono far crollare un intero sistema economico quando a pensarla così cominciano ad essere anche le istituzioni.

Il finlandese e il guru
Il Pinguino
I Programmi

(*)
"Dopo il parto socchiuse gli occhi e parve addormentarsi. Non era più giovane.

Magari non era riuscita a 'Salvare il Mondo' ma di certo un miglioramento l'aveva fatto. Uno a zero per Fay"

Charles Bukowski
Postal Office





mercoledì 29 novembre 2006

Red Bull Air Race World Series

L'aereo è l'unico mezzo che ti da la concreta illusione di portarti in qualunque punto dello spazio quasi alla velocità del pensiero. Nessun movimento è impossibile, l'unico limite è il tuo corpo che può avere qualcosa da obbiettare ai cambiamenti di direzione estremi, questo perchè c'è la gravità che anche se la si batte continua a fare il suo mestiere e una cosa è vincerla con un voletto tranquillo facendo un 1 pari, un'altra è stravincerla 9 a 1 strapazzando il mezzo e tutto con quello che contiene.
+9 gravità vuol dire che il tuo corpo ha un peso per nove volte quello che ha quando stai fermo, i muscoli del collo non sono adatti a tenere dritta una testa di circa 130 kg e il cuore non ha la forza di tirare su il sangue che rimane bloccato alle gambe. Sulle montagne russe si arriva a +3 gravità e non c'è da preoccuparsi se non sei cardiopatico, a 9g si rischia un po' ma sembra molto più divertente.
Guarda questi qui.






sabato 25 novembre 2006

Non luogo

Il vento che fruscia le foglie

mescola il verde all'azzurro

mescola pensieri

(di certo non miei)

Io, Foglie, Vento.

La mente placa il suo tormento,

smetto di interpretare il tuo gesto

smetto di interpretare

smetto.




venerdì 24 novembre 2006

Le cose che saranno

Si spendono un sacco energie per prevedere/pianificare il futuro, pensa al meteo. A che serve? A un contadino potrebbe servire sapere quando pioverà, se dovessi andare in mare pure, ma a tutti gli altri cosa gli cambia? La differenza è se portarmi l'ombrello o meno, tutto qui? Pensa agli oroscopi, a quante persone senza ammetterlo ci credono veramente e si comportano in base a quello che sentono dirsi. E quando sono io a scrivere il mio oroscopo cercando di interpretare non le stelle ma certi eventi della vita? Mi capita ogni tanto: se questa cosa mi va male allora vorra dire che... cosa? Quante previsioni puntualmente disattese quante situazioni inaspettate... nessuna certezza, mai avuta! Neanche con le cose che ci sembrano più scontate. Ho pensato all'evento più prevedibile e a quante situazioni potrebbero andargli contro. Basta non dimenticare che se riesco a fare quello che avevo programmato non è soltanto merito mio.

lunedì 20 novembre 2006

Tutto il presente minuto per minuto

Ho guardato l'orologio sul muro e mi sono stranizzato che la lancetta dei secondi era ferma. Pila scarica? Sicuramente no, mi avvicinerò voglio vedere se spostando i minuti riparte, ma in quell'istante succede, i secondi riprendono. La mia meraviglia è stata quella di vedere che non era affatto fermo, i secondi camminavano come sempre. E' successo che quando i miei occhi si sono posati sul quadrante, la lancetta era appena scattata e la mente ha avuto un intero secondo per osservarla ferma, chiedersi la causa pensare di risolvere e accorgersi che era tutto normale vedendola ripartire. Un secondo è un tempo sufficente per pensare tutte quelle cose. Immagina che succede in 5 minuti o in un ora o un giorno. Un flusso ininterrotto che sembra più intenso quando ci stiamo annoianto ma che è sempre presente, le conseguenze?
Non vediamo quello che guardiamo ma quello che pensiamo di guardare. L'orologio era in movimento e come fa sempre tra uno scatto e l'altro la lancetta sembra ferma ma la mente sempre lì a valutare il perchè e il per come, se non lo faceva e aveva la pazienza di osservare la realtà così com'è senza aggiungere altro non arrivava alla conclusione sbagliata che l'oroligio era fermo.
E così in molte altre occasioni in cui l'idea che abbiamo della realtà è ben diversa dalla stessa, per il semplice fatto che continuamente interpretiamo, rielaboliamo e facciamo previsioni spesso sbagliate.


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sabato 18 novembre 2006

Fantasmi dal passato

Dal barbiere un cliente in attesa, posa lo sguardo su una fotografia in bianco e nero in cui si vedeva il barbiere prendere un premio, sembra soltanto una pergamena.
- Quanti anni avevi qui Totò?
Il barbiere fiero, risponde che aveva 27 anni e inizia a raccontare in maniera dettagliata quella esperienza indimenticabile di quando aveva partecipato a quel concorso nazionale di bellezza. Nel suo racconto tutto era piacevole, l'albergo era quanto due campi di calcio, i pasti puntuali e prelibati, i suoi colleghi lo rispettavano e la città, Taormina, era stupenda e piena di gente.
- E hai vinto? Gli chiede il cliente.
- No, il mio modello è arrivato solo secondo.
- Neanche una medaglia.
Aggiunge dopo qualche secondo con tono stizzito.
Non ho mai capito bene per quale meccanismo masochista i nostri ricordi eccetto lutti e separazioni dopo qualche anno cominciano a tendere sul gradevole. Una opportunità sprecata che ai tempi sicuramente non è stata affatto piacevole da vivere per un giovane con una grande aspettativa, viene quasi rimossa per lasciare posto ai lati positivi della vicenda, che alla fin fine sono soltanto dei dettagli. E' la nostra mente che non sopporta l'idea di avere sofferto e cerca in tutti i modi di zuccherare il passato? La conseguenza estrema è che alla lunga tutto quello che vogliamo si trova nel passato e questo di certo non aiuta. Eppure non è difficile capire che le uniche cose reali sono quelle che stiamo vivendo in questo istante, il passato esiste solo nella nostra mente, non c'è niente di reale non sono reali le persone, ne' i luoghi ne' le situazioni, possiamo solo portarci dietro la loro impronta catturata da qualche foto ingiallita.






martedì 14 novembre 2006

Ricompensa

Diversi anni fa ho visto una ragazza farsi in quattro per insegnare la grammatica ad un bambino, non era bellissima ma per quello che faceva ai miei occhi era stupenda. Lo faceva con passione, a volte vedevi la sua fatica in quei momenti di sconforto quando pensava di non riuscire nell'intento. Sulle prime non capivo perchè non si comportava come tutte le sue coetanee, vanitose ed egoiste che stavano lì, approfittando dell'occasione nella speranza di accalappiarsi il malcapitato di turno. Gli chiedo chi te lo fa fare e mantenendosi sul vago fa il sorriso imbarazzato di chi riceve un elogio credendo di non meritarlo. Io non so se a casa non aveva niente di meglio da fare, se glielo aveva imposto qualcuno o se voleva dimostrare a se stessa quanto era brava a sacrificare il suo tempo per dei bimbi bisognosi che neanche conosceva. Ma qualunque motivo non sminuisce in nessun modo il valore di quello che stava facendo.
Vedi un campo pieno di fiori bellissimi e ti chiedi chi glielo fa fare alle piante sprecare tante energie per regalarci tutti quei colori senza chiederci nulla in cambio. Poi scopri che, gli sfruttatori di insetti, hanno il loro bel tornaconto; ma a questo punto chi di noi ha il coraggio di stare lì a rimuginare che in realtà non li fanno per fare un piacere a noi?
Il suo tornaconto era dietro quel sorriso, il significato l'ho scoperto quando iniziai ad imitarla... e da quel giorno per me sono cominciate a succedere cose molto interessanti.



sabato 11 novembre 2006

Sicilia sveglia

La spiaggia
sprecata e silenziosa
si gode la sua acqua.
Alle otto di mattina
la costa tutta
è un piede sensuale di ragazza
che scivola cautamente in acqua.
Otto di mattina:
dall'orizzonte la foschia
sfuoca profili di montagne
ora lontanissime e azzurre.
Mi circondano gli assenti,
vittime per niente innocenti
detenuti dei loro pensieri
che si perdono lo spettacolo.
La gioia dell'egoista
che riceve un regalo esclusivo
mi esalta.


venerdì 10 novembre 2006

Nodi

Quando viaggiavo tutti i giorni in treno incontravo ogni mattina più o meno le solite persone. Per mezz'ora stavo seduto lì assieme ai loro sguardi, le loro letture, i loro conoscenti e le loro storie. Arrivato a destinazione trascrorrevo dalle 4 alle 5 ore assieme ad altre persone con cui avevo un rapporto spesso non idilliaco. Adesso mi capita di ripensare a quelle facce che mascheravano delle vite simili alla mia e per un breve tratto parallele alla mia e devo ammettere che non mi dispiacerebbe avere loro notizie o stargli ancora una volta accanto.
E' una cosa che mi fa capire come sono forti gli effetti della vicinanza fisica, costante e prolungata, di due o più persone che potrebbero anche non dirsi niente o non avere particolari affinità. E' come se ogni giorno ci stringiamo a chi ci sta accanto annodandoci con dei fili sottili che poco a poco diventano lacci, corde e poi catene. Chi considera una prova d'amore la nostalgia che avverte quando è lontano dalla sua amata non fa un buon affare; che dovremmo pensare del legame che si crea tra un sequestrato e il suo sequestratore? Oggi pomeriggio alle due e mezza perché mi dovrebbe importare di sapere che fine hanno fatto? Io non ho provato affetto nei loro confronti quando mi erano accanto... e allora?


mercoledì 8 novembre 2006

Indizio n.1 (Biologia molecolare - Evoluzionismo)

Darwin è morto. Evviva Darwin

La trascrizione del DNA serve alla cellula per "estrapolare" da quella enorme libreria che è il codice genetico, una sola informazione quando serve (espressione di un solo gene) è un processo compiuto da un grosso complesso enzimatico fatto da decine di singoli fattori che interagendo fra di loro si autoregolano ma sono anche capaci di "stare agli ordini" della cellula che in qualunque momento potrebbe comandare di accelerare, rallentare o anche concludere lì la trascrizione. Ognuna di queste subunità è in realtà una proteina la cui minima variazione nella forma può inficiare la funzione dell'intero complesso. Le proteine sono fatte di amminoacidi e spesso basta togliere, aggiungere o cambiare uno solo di essi in un punto particolarmente significativo per far perdere alla proteina la sua funzione (come avviene nell'anemia falciforme). In tal caso basta mutare una sola lettera del gene in cui ci sono scritte tutte le informazioni per la costruizione di quella proteina per danneggiarla irrimediabilmente. Le mutazioni sfavorevoli sono quindi molto probabili. Per fare un paragone immagina cosa succede a una colonna di mattoni pogiati l'uni sugli altri se gli lanciamo su un altro mattone, ci sono più probabilità che la colonna cada anzicchè crescere di un po' perchè è più facile che quello che hai lanciato faccia perdere definitivamente l'equilibrio all'intera colonna piuttosto che questa assuma un nuovo equilibrio. Allo stesso modo le mutazioni favorevoli ai fini evolutivi e cioè quelle che danno un notevole vantaggio all'individuo che le porta, sono nettamente più rare. Innanzitutto tale vantaggio deve ripercuotersi sulla lunghezza della vita media e quindi su un incremento della probabilità di accoppiamento dell'individuo che le porta su tutti gli altri. Secondo dovrebbe avvenire solo e soltanto in una cellula della linea germinale (quelle da cui matureranno ovuli e spermatozoi). Terzo deve coninvolgere solo determinate lettere, mentre in altre una variazione sarebbe ininfluente (questo perchè nel codone, solo le prime due lettere sono significative) quarto deve passare inosservata a tutti i sistemi di correzione/riparazione che la cellula mette in atto contro tutte le mutazioni del codice genetico siano esse positive che negative. In realtà è difficile che una mutazione già così rara dia un vataggio significativo a una proteina e tanto meno che questa proteina o enzima più efficiente produca un vantaggio evolutivamente interessante all'intero organismo. Che probabilità ci sono che avvenga casualmente un singolo evento mutante così complesso? E se aggiungiamo che una mutazione così complessa e rara non darebbe alcun vantaggio se non ne avvenissero contemporaneamente altre anche in una seconda o terza proteina con cui la prima ha bisogno di interagire per svolgere il suo compito? Gli evoluzionisti "integralisti" mi dicono che in 3,5 miliardi di anni c'è tutto il tempo che serve per tirare i dadi (aspettare una mutazione favorevole) e ottenere tutte le forme di vita complesse e perfette come le conosciamo adesso. Potrei essere daccordo se la vita fosse unicellulare inquanto il tutto sarebbe più rapido e semplice ma per gli organismi pluricellulari che fra l'altro sono quelli più recenti e quindi hanno avuto meno tempo "per giocare a dadi" come giustifichiamo una tale efficienza di tutti i processi metabolici, per non parlare delle infinite interazioni cellula-cellula che avvengono all'interno di un singolo organismo? Potrei aggiungere altre due o tre considerazioni che ridurrebbero enormemente le probabilità che ciò avvenga ma a questo punto mi chiedo quanto ci vuole per declassare un evento da altamente improbabile a impossibile. E poi se c'era una possibilità su 9 elevato alla centesima mi si dice: E bhe, che c'è di strano? Ci è andata bene! Del resto se si fosse verificata una di quelle 9.000.000.000 (e altri 91 zeri!) possibilità sfavorevoli non saremmo qui a parlarne!

Provo a spiegare
RasMol (454kb)
Perfezione/Bellezza

lunedì 6 novembre 2006

La scelta dei tempi (mia?)

Agli scacchi la vittoria si pianifica fin dalle prime mosse, alcuni si siedono con un piano preciso in mente, altri hanno delle aperture di gioco preferite a cui restano fedeli per sempre. Fatto sta che quasi tutte le volte che le cose si mettono male per me (e non solo nel gioco) penso alle mosse che non ho fatto e che adesso non posso più fare o che pur facendole non sarebbero così utili.
In realtà non ho grandi rimpianti ma penso spesso a che direzione avrebbe preso la mia vita se avessi detto o fatto alcune cose in un preciso momento e non dopo.
E' stato un caso?
...segui il coniglio bianco.



Re Shiram e la sua promessa
Vuoi giocare con me?

domenica 5 novembre 2006

Le persone supersoniche

Se un oggetto che fa rumore viaggia a una velocità più alta di quella del suono, (circa 1.300 Km/h a livello del mare) questo a un certo punto supera il suo stesso suono. Il risultato è che ti vedi passare davanti 'sto bestione in perfetto silenzio come se l'aria violata non avesse manco il tempo di protestare; ed è quando si trova già lontano che senti nello stomaco l'insopportabile fracasso dei reattori che lo hanno spinto.
A me capita con le persone, quelle che a cui permetto di violare la mia vita a una velocità tale che manco ho il tempo di vedere bene che faccia hanno è quando non sono più sotto i miei occhi che producono purtroppo gli stessi effetti deleteri, allo stomaco e non solo.



Barriera del suono
Altre foto

sabato 4 novembre 2006

Mi diverto solo se...

...incontro gente visionaria che inventa mondi per poi dirti: prego accomodati, fatti un giro. FF7, Ico, Cent'anni di solitudine, Divina commedia, Star Trek.... sento già le risate di un mio amico e di tutti quelli che si scandalizzano nel sentire accostati due capolavori della letteratura a due videogiochi e a una saga di fantascienza. E' una provocazione che ha la pretesa di elevare i videogiochi (solo alcuni) al grado di opere d'arte o almeno a quel nostro schemino mentale a cui diamo questo nome. E' quello che fa una persona quando vuole farsi conoscere ed è l'invito che rivolgo a te: entra pure e fatti un giro sul mio pianetino!



ps: Un grazie sentito agli U.C.S. che hanno ispirato il titolo di questo post e... onore, onore ai di-ffi-dati! ;)

Final Fantasy 7

Ico
Cent'anni di solitudine
Divina CommediaStar Trek

venerdì 3 novembre 2006

Punti interrogativi

Uffa... perchè faccio questo e perchè non quello, perchè scrivo questo e perchè non quest'altro, come diceva una canzone "dico quello che penso e faccio quello che dico" ma io sempre lì ad aggiungere: Si ma perchè!? Cosa mi spinge a fare una scelta? Basta dire: va fatta, mi sento di farla?!? Continuo a credere che è giusto esaminare a fondo le motivazioni di ogni nostra azione ma farsi certe paranoie per ogni minima cosa non penso sia tanto salutare, è una intuizione che ho avuto in questi due giorni che mi sono interrogato sul perchè aprire questo blog ora ho la risposta: mi va!

Max Gazzè
Testo

mercoledì 1 novembre 2006

Si comincia!

E' da qualche mesetto che mi gira questa idea di aprire un blog tutto mio, ne ho frequentati parecchi, forse non tanto assiduamente ma mi capita di visitare ogni tanto quelli di amici che non sento da tempo per vedere se sono ancora vivi e se lo sono come se la passano.
Mi chiedo che cosa mi spinge a farlo, per rispondere mi pare ovvio partire dalle persone a cui lo vorrei far conoscere...