mercoledì 17 novembre 2010

L'elisir di lunga vita

Quando si parla di sana alimentazione molto spesso si fa riferimento alla dieta mediterranea. Eppure ogni continente, per non dire ogni nazione ha le sue abitudini alimentari e piatti caratteristici, com'è possibile che ciò che si mangia nel bacino del mediterraneo abbia delle proprietà così esclusive che non è possibile trovare in altre parti del mondo?
Quando si cominciarono a studiare le cause dell'aterosclerosi, quella patologia di natura infiammatoria che alla lunga può portare all'infarto e all'ictus, si partì da semplici dati statistici che mostravano come nei paesi sul bacino mediterraneo l'incidenza era molto più bassa rispetto ai paesi Nordeuropei e agli Stati Uniti. Dopo una serie di approfonditi studi si capì che ciò era dovuto al fatto che la dieta mediterranea è caratterizzata da un basso apporto lipidico con un elevato apporto di antiossidanti, sostanze che tra le altre cose prevengo l'invecchiamento cellulare. Ma anche fibre e grassi insaturi con capacità anti-infiammatorie che hanno un ruolo importante nella prevenzione dell'aterosclerosi.
Già questo è capace di fornirci una spiegazione convincente all'aspettativa di vita più elevata, ma i benefici non finiscono qui, una dieta ricca di frutta e verdura e povera di grassi animali può contribuire a ridurre la pressione arteriosa di 8-14 punti altra condizione favorevole a una ridotta mortalità.
Lo studio più importante passato alla storia come il “Seven Countries Study” fu portato avanti dal medico americano Ancel Keys; durò 25 anni e come si evince dal nome coinvolse 7 nazioni, 3 del bacino del mediterraneo Grecia, Italia, e Jugoslavia più Finlandia, Olanda, Giappone e Stati Uniti.
Keys finito il suo lavoro, decise di trascorrere l'ultima parte della sua vita nei pressi di Pollica un paesino nella provincia di Salerno, salito recentemente agli onori della cronaca per l'omicidio subito dal suo sindaco Angelo Vassallo, un uomo giusto che si battè fra le altre cose per far riconoscere proprio della dieta mediterranea un riconoscimento internazionale. A conferma della bontà delle tesi di Keys, abbracciando in pieno lo stile alimentare dell'Italia meridionale rendendo se stesso una cavia visse fino al 2004 morendo all'età di 100 anni! 
Il risultato più importante che si ricava da una mole di dati così grande è che non esiste l'alimento miracoloso che può allungare la vita più di altri ma è una sinergia di effetti benefici ottenuti consumando le giuste proporzioni di grassi vegetali (l'olio d'oliva) carboidrati (pane e pasta) proteine (pesce, carne e legumi) fibre (frutta, verdura e cereali) ma anche alimenti sottovalutati come il vino, la frutta secca, uova e latticini. Ciò che tuttavia va puntualizzato è che per usufruire di tali benefici non è sufficiente nascere in quest'aria geografica dove l'aspettativa di vita è maggiore bensì seguire assiduamente la dieta mediterranea.
Durante il lungo studio di Ancel Keys si presero in considerazione anche gruppi di emigranti italiani trasferitisi negli USA, per questi soggetti si vide che più tempo trascorrevano nel nuovo continente più la loro mortalità si avvicinava a quella degli statunitensi, per il semplice fatto culturale che cambiavano il loro stile alimentare adattandolo a quello locale. Ed è notizia di pochi giorni che l'Unesco ha finalmente riconosciuto alla dieta mediterranea il titolo di "Patrimonio immateriale dell'Umanità", la vittoria postuma di un politico perbene appassionato del suo paese, assassinato per essersi opposto al mal'affare di chi considera la cosa pubblica una terra di conquista.