lunedì 3 agosto 2009

Cuore vuoto

"Non tutto ciò che conta può essere contato e non tutto ciò che può essere contato conta"

Qualche anno fa ho scelto questa frase di Einstein a sottotitolo del mio blog. Un modo per ricordare che il mondo è fatto di cose piccole di cui nessuno si prende più cura, che nessuno studia e si mette a contare eppure sono quelle che contano di più, molto più delle cose che si tengono in maggiore considerazione.
La nostra mente e il nostro cuore sono fatti allo stesso modo, ragionano con la stessa prospettiva distorta. Pensieri giudicati insignificanti, a cui non si fa neanche caso sono quelli che mettono radici più profonde e alla fine condizioneranno la nostra percezione della realtà compromettendo il nostro giudizio.
Prima di acquistare l'auto, dopo aver scelto il modello, decisi di fare un giro sui forum dedicati, i possessori erano tutto sommato soddisfatti anche se molto spesso accusavano un rumorino sul retro appena avvertibile soltanto sulle strade sconnesse. Leggevo delle peripezie che passavano i malcapitati possessori per contestare il problema alla casa madre.
Tuttavia ho giudicato la cosa di poco conto, semplicemente cercando di non pensarci e di rimanere paziente, fiducioso che a me non sarebbe successo.
Credimi, ho messo tutta la mia buona volontà per non farmi influenzare, ma quella preoccupazione ha proprio preso piede e ai primi km ecco puntuale il tanto temuto difetto.
Appena percepibile a bassa velocità sullo sconnesso, una specie di borbottino. Insopportabile, comincio a rimuginare, mi dico che dovrei portarla dal concessionario ma temo lo scontro anche perché non tutti sono riusciti a dimostrare il difetto di fabbrica pur ammesso dalla casa madre.
Quel rumore la mia auto lo fa, e lo fa perché lo sento, ed è proprio come lo descrivono nei forum, e mi da fastidio perché si ripresenta puntuale, nel silenzio dell'abitacolo alla prima scaffa.
A distanza di 4 mesi non so dirvi se anche la mia macchina ha questo difetto posso solo essere sicuro di avere sentito quel rumore, ma non che l'abbia fatto veramente. Guarda caso con qualche passeggero a bordo non lo fa! Un'altra certezza è che ora non lo sento più, ma anche su questo non ci metterei la mano sul fuoco. Ho letto che dal gennaio 2009 è stata modificata la catena di montaggio per evitare quel difetto di fabbrica. La macchina io l'ho prenotata a febbraio e mi è stata consegnata i primi di marzo.
Io penso che una cosa andrà male e va male, penso che una bella esperienza potrebbe finire ed è già finita, temo di essere inadeguato davanti a una situazione nuova e lo sarò, penso che una persona è incapace di farmi innamorare come altre ed è così. Quello che conta non è la realtà ma ciò che percepiamo di essa e la percezione è fortemente condizionata dai nostri pensieri, dalle nostre aspettative, dalle nostre proiezioni mentali, tutte cose all'apparenza insignificanti e inquantificabili eppure tanto potenti da governare la nostra vita addirittura dirigere gli eventi che ci succedono apparentemente non collegati alla nostra volontà e controllo.
Bisogna essere bravi a subire ciò che accade intorno a noi nel miglior modo possibile ma nello stesso tempo a dominare la propria mente e il proprio cuore. Svuotandoli:

Se ti pieghi ti conservi,
se ti curvi ti raddrizzi,
se t'incavi ti riempi,
se ti logori ti rinnovi,
se miri al poco ottieni
se miri al molto resti deluso.
Per questo il santo preserva l'Uno
e diviene modello al mondo.
Non da sé vede perciò è illuminato,
non da se s'approva perciò splende,
non da sé si gloria perciò ha merito,
non da sé s'esalta perciò a lungo dura.
Proprio perché non contende
nessuno al mondo può muovergli contesa.
Quel che dicevano gli antichi:
se ti pieghi ti conservi,
erano forse parole vuote?
In verità, integri tornavano.

Il saggio Lao Tzu quasi 2.000 anni fa scriveva nel suo Tao Te Ching: "Non da se vede perciò è illuminato".
Ovvero la sua mente e i sui sensi non rielaborano, non giudicano la realtà e così non si aspetta un bel niente, soltanto prende atto passivamente di ciò che gli succede, si fa illuminare dagli eventi e basta.
Se non mi facevo condizionare da quanto avevo letto sono sicuro che io quel rumore non l'avrei neanche sentito, ammesso e concesso che la mia macchina aveva realmente quel difetto. Il mio senso dell'udito è stato istruito dalle mie preoccupazioni affinché io potessi trovare, guarda caso proprio quello che stavo cercando. Cosa sarebbe successo se io non ne avessi saputo niente?
Avere l'umiltà di azzerare ogni aspettativa dalla vita e la forza di liberarsi da ogni pensiero che ci condiziona vuol dire vivere una vita serena al di là di ciò che ci succede. E non saremmo costantemente alla ricerca di eventi che confermano le nostre più temibili aspettative, eventi che puntualmente si verificano. Forse saremo più felici di fronte al peggiore accidente, immuni da tristezze, delusioni e senso di sconfitta.
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