mercoledì 21 aprile 2010

Piccolo mondo, persone lontane

La nostra percezione di distanza è fortemente legata alla fatica che proviamo durante il viaggio. E così una meta sarà lontana se il viaggio dura tanto, lontanissima se oltre a durare tanto il mezzo è anche scomodo. Una meta ha una distanza infinita se sono impossibilitato a salire sul mezzo che mi ci porterà, perché non posso comprare il biglietto o perché ho paura di entrarci, poco importa. E così per molte persone sarà impossibile raggiungere alcuni paesi lontani, mentre per altri sarà una cosa perfino banale. Per chi vive in un villaggio del terzo mondo il suo mondo per tutta la sua vita sarà quel villaggio o poco più in là.
Non solo, una meta è distante quando è molto difficile che io decida di andarci, ma nel momento in cui la raggiungo capisco che dista solo la durata del viaggio e non di più. Mezzi sempre più veloci rendono il nostro mondo piccolo, e non metaforicamente. Non è un caso che nel nostro parlare corrente ma anche nelle antiche cartine degli esploratori le distanze non sono una misura di spazio ma del tempo che si impiega per coprirle, con un mezzo convenzionale. E questo mette più in chiaro quanto detto, Roma dista da Palermo 10h di treno, il che significa che dista tanto quanto New York, raggiungibile in 10 ore di aereo. A noi non cambia proprio nulla, saliamo su un mezzo e dopo 10 ore siamo dall'altra parte dell'oceano, oppure dall'altra parte dell'Italia. La fatica però cambia la nostra percezione del tempo, così come la paura, pur tuttavia si può dire che un paese dove le persone possono muoversi facilmente con mezzi veloci, sarà un paese piccolo per le persone che ci vivono. Purtroppo c'è l'aspetto economico che accorcia le distanze solo a chi può permettersi di prendere mezzi veloci. Così se per me non è un problema andare in aereo, Roma dista da Palermo 40 minuti, altrimenti sarà un impegnativo viaggio di 10 ore e percepirò tanta distanza, quella città sarà una meta difficile che non visiterò tanto spesso. Se mi potessi permettere un biglietto per l'Australia con la stessa facilità con cui ne acquisto uno per andare al cinema, per me l'Australia sarà come un film in un cinema a 20h di distanza, facile come fare una valigia e salire su un aereo. Le attese e la noia complicano le cose anche se non di molto.
Amo viaggiare e ho la fortuna di poterlo fare, adesso potenzialmente potrei salire su qualunque aereo diretto in qualunque luogo con la stessa semplicità con cui si acquista un oggetto su internet, sento vicini paesi che fino a poco tempo fa percepivo lontanissimi. E sentire che potenzialmente posso andare dove voglio mi fa sperimentare un meraviglioso senso di libertà. Allo stesso modo la distanza tra due persone è tanto più grande quanto è lungo e difficile il cammino da fare per riavvicinarsi. Recuperare la confidenza di una parentela, cercare di sentire ancora una volta la sensazione piacevole dell'affetto di una amicizia dopo un lungo periodo di distacco, è una cosa difficile solo se questo cammino ha degli ostacoli, l'orgoglio o l'interesse non reciproco di volersi riavvicinare, sono spesso barriere invalicabili. L'opportunità si sa spesso fa a pugni con la volontà e quindi se una cosa è opportuna e condivisa non è detto che sia reciprocamente voluta così il ripristino di un legame affettivo di qualunque natura diventa un viaggio impossibile se una delle due persone non vuole partire o non vuole farsi raggiungere. Allo stesso modo di un luogo una persona è distante non per i km che ti separano ma per la fatica e il tempo che dura "il cammino" che bisogna percorrere per raggiungerla. Così non è raro imbattersi in un viaggio impossibile che spesso è solo una forma di educazione un po' ipocrita.
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