domenica 28 febbraio 2010

Braid, una storia d'amore.


"Tim ha commesso molti errori durante il tempo che hanno trascorso assieme. I ricordi sono offuscati, sostituiti da altri ricordi, ma un'immagine gli è rimasta impressa nella memoria: la Principessa che gli girava bruscamente le spalle, la sua treccia che lo sferzava con disprezzo [...]
Certi errori cambiano irreversibilmente una relazione, anche se chi ha sbagliato ha imparato dal suo errore e non lo rifarebbe mai. Lo sguardo della Principessa si incupì e lei divenne sempre più distante. Il nostro mondo, basato su rapporti di causa ed effetto, ci ha insegnato ad essere avari di perdono, perchè perdonare ci espone al rischio di soffrire. Ma se abbiamo imparato dai nostri errori, se ci hanno fatto diventare migliori, non dovremmo essere premiati per questo anziché puniti?"

Comincia con queste strane e inaspettate scritte che spuntano dal nulla, lo sfondo da nero comincia a colorarsi e i colori diventano delle immagini di senso compiuto.
Il silenzio piano piano fa spazio a delle note che si fanno strada discretamente, è un violino che suona una musica suadente come una voce che vuole raccontare una storia triste.
Braid è uno di quei videogiochi atipici per stile e spessore artistico, non certo nella sostanza, dato che si presenta come il più classico dei piattaforme bidimensionali con spunti di rompicapo. Può sembrare anacronistico parlare ancora di due dimensioni ma la realizzazione tecnica dei fondali è quanto di più bello e vicino alla mia idea di arte abbia mai visto, l'ambiente in cui ci si muove è un quadro impressionista. Il sottofondo musicale, degno della migliore colonna sonora cinematografica, fa tutto il resto.
Si parla di una Principessa ma si tratta di una "favola" raccontata con un linguaggio e con una profondità di espressioni che lascia spiazzati tutti coloro che si aspettano il solito infantile videogioco. Si impersona l'ennesimo "pupazzetto" che va spostandosi e saltanto, ma non siamo il personaggio di un fumetto, i tratti di colore sullo schermo disegnano come su un acquarello un uomo giovane in giacca e cravatta con espressione triste.
5 puzzle da ricostruire per capire come è andata questa storia raccontata con espediente dei flashback e, da 2 a 6 livelli per ogni puzzle ci forniranno le tessere dei rispettivi, se non si è abbastanza bravi per finire ogni livello alla fine nel quadro ci mancherà qualche pezzo, ma questo non ci impedirà di avere un'idea di ciò che è successo.
A tratti Braid sembra di avere la pretesa di essere una lezione filosofica sugli errori della vita e sulla possibilità di rimediarvi, ma anche il racconto di una storia d'amore fallita che ha le potenzialità per rimettersi in moto se solo si potesse ritrovare un equilibrio perduto o mai trovato. Le frasi che compaiono a video tra un puzzle e l'altro sono volutamente confuse ed enigmatiche e sembra che non seguano una consecutio temporum eppure pur suonando a volte banali a volte profonde riescono benissimo nell'intento di descrivere una cosa difficile da descrivere: il sentimento tra due persone.


"Lei non aveva mai del tutto compreso i suoi impulsi altruistici, quell'intensità che, col tempo, aveva cesellato rughe sul suo viso. Non gli era mai abbastanza vicina, ma lui la stringeva come se lo fosse, bisbigliandole all'orecchio parole che solo un'anima gemella dovrebbe ascoltare."
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