Mi capita spesso di dover dibattere con altra gente su un certo tema, ognuno dice la propria su come la vede e chiunque se vuole può aggiungere la sua. E' una situazione in cui vengono fuori dei comportamenti odiosi tenuti dai saputelli di turno che si sentono obbligati dall'umanità a dire sempre e comunque la propria opinione, ora se io dico la mia su un certo argomento faccio una cosa normale e forse anche utile, però se un altro dice la sua e io mi sento in dovere di dire come la penso riguardo ciò che ha detto sto facendo un passo in più che non serve a nessuno, sia che apro bocca per ribadire che sono daccordo sia che lo faccio per criticare il suo pensiero sto comunque facendo un qualcosa in più che serve solo a fare conversazione, che può essere anche utile e costruttivo se si è in 2 o 3 ma se ci si trova in 20 a dover affrontare un certo argomento, iniziare una conversazione in 20 diventa come uno di quei talk allucinanti dove tutti si accavallano e quasi sempre per insultarsi.
Per non parlare delle situazioni in cui le parole non servono perchè diventano inefficaci non è un caso che quando si vogliono esternare dei sentimenti si preferisce servirsi di gesti e di azioni piuttosto che di parole dette e stradette ormai logore e svuotate del vero significato. Credo che il problema delle parole e del limite del linguaggio sia quello scritto che quello orale stia proprio nel servirsi delle parole; delle "cose" che hanno un significato non sempre perfettamente sovrapponibile in tutti quelli che le ascoltano è il problema del significato e del significante; per questo spesso un gesto è più efficace perchè almeno produce una sensazione facilmente percepibile da chi lo riceve, anche se può sempre essere equivocato.
C'è un regista che rappresenta delle meravigliose storie d'amore in cui i protagonisti non si dicono nulla o quasi. Se ci si pensa bene poi ci sono delle parole perfettamente inutili, o che aggiungono piccolissime sfumature di significato che servono a poco, ce ne sono altre che vengono usate a sproposito, chissà quanti alunni hanno fatto quel giochino cattivo di contare quante volte un prof dice la sua parola preferita durante una lezione, io ne avevo uno che diceva "essenzialmente" mi sembra che in un'ora arrivava a dirla almeno un centinaio di volte! Parole inutili, discorsi ancora più inutili o perfino dannosi. In alcuni casi il saper tacere davanti ad una persona che ci parla è un gesto di pazienza e anche di affetto, se chi abbiamo accanto possiede un minimo di sensibilità forse è capace di interpretare il nostro silenzio, che può assumere tanti significati a seconda dei precedenti che ci sono stati: Anche se non mi importa nulla di ciò che dici io sto attento perchè voglio comunque capire cosa ti spinge a parlare così.
Anche se ti ho detto tante volte che non sono daccordo adesso che tu insisti io mi sto zitto, perchè non mi va di cercare lo scontro.
Anche se a parole non sono riuscito a farti capire che dovresti piantarla perchè così ti fai soltanto del male resisto alla tentazione di dirtelo per l'ennesima volta.
Staremo ad ascoltare senza pregiudizio alcuno.
Staremo ad ascoltare senza giudicare o reagire.
Staremo ad ascoltare al fine di capire.
Staremo ad ascoltare così attentamente da riuscire a percepire quanto ci viene detto e quanto ci viene taciuto.
Sappiamo che nel solo ascoltare profondamente un’altra persona noi la aiutiamo ad alleviare molte pene e sofferenze.