lunedì 30 maggio 2022

Vita a impatto zero, l'impresa possibile

 

Credere che le rinnovabili possono essere una buona parte della soluzione al dramma della crisi ambientale ed energetica mi obbliga a raccontare come ho fatto io a rendermi indipendente dai combustibili fossili per il fabbisogno di una casa e fra breve anche per la mobilità. Anno 2015 mi trasferisco nella nuova casa che ristrutturo sostituendo i vecchi infissi e dismettendo caldaia a metano e con essa l'impianto di riscaldamento di tutta la casa. Per la cucina elettrodomestici elettrici e piastre a induzione. Per l'acqua calda un impianto solare termico a circolazione forzata (2 pannelli, 5mq totali più un accumulo di 300lt).
1° anno: consumi elettrici intorno ai 1.900kw/h.
2° anno: aggiungo 2 pompe di calore A+++ per il riscaldamento di gran parte della casa.
Comincio a pianificare un impianto fotovoltaico a scambio, idea che non mi entusiasma perché sarei sempre soggetto alle condizioni di un altro ente che può decidere in qualunque momento le tariffe di compravendita dell'energia rendendo il bilancio fra venduta e acquistata sconveniente.
Terzo anno: diventa evidente che nei 3 mesi invernali di scarsa produzione di acqua sono costretto a fare un passo indietro mettendo una piccola caldaia GPL per ridurre i consumi elettrici nei mesi invernali,  probabilmente mi ha fatto risparmiare qualcosa nei 2 anni successivi ma a posteriori posso dire che non è stato poi così conveniente perché ha smesso di funzionare a meno di 3 anni di vita, decido che non conviene aggiustarla.
Anno 2019 consumi annui pari a 2200kW/h per una spesa nelle 6 bollette bimestrali pari a 600€ con prospettive di un forte aumento del costo dell'energia. Inizio a pianificare un impianto ad isola dimensionato sui miei consumi che adesso conosco bene. Il prezzo dei pannelli fotovoltaici è al minimo e anche i sistemi di accumulo sembrano scendere almeno se ci si arrangia costruendo un pacco batteria con celle LiFePo4 da venditori cinesi all'ingrosso, mentre nel mercato nazionale i prezzi restano proibitivi.
Agosto 2021 ordino per prima cosa 16 celle da 320Ah, dei piccoli parallelepipedi da più di 5kg ciascuno per un totale di oltre 16kW di accumulo a 2.100€ dalla Cina. Li ricevo dopo 3 mesi per fortuna integre e di una qualità superiore alle aspettative. Nel mercato italiano con la stessa cifra avrei acquistato un pacco batteria da circa 2kW forse con più garanzie ma del tutto insufficiente a darmi una vera autonomia che era l'obiettivo del mio impianto ad isola.
Ordino l'inverter su uno store online italiano scegliendo un modello da 7,2kW sovradimensionato rispetto ai miei consumi di picco che di norma non superano i 3kw/h avendo in mente l'idea di caricarci in un futuro prossimo anche un mezzo elettrico. Ad ottobre è la volta dei pannelli, già con qualche difficoltà di approvvigionamento ordinati e pagati 8 da 500W vengo contattato qualche giorno dopo dal negozio che mi avvisa del fatto che non possono più spedire quelli per una forte richiesta ma che allo stesso prezzo possono spedirne 10 da 440W, accetto e tempo 2 settimane arrivano anche loro, integri e funzionanti. Novembre 2021 ho tutto il necessario in garage, spesi 4.200€ di componenti mi metto alla ricerca di un installatore che trovo a gennaio 2022 anche questo con una certa difficoltà.
Costo manodopera e altro materiale di installazione 1.500€, per un totale di 5.700€.
 
Il tetto con i 10 pannelli fotovoltaici da 440 Watt più i 2 pannelli termosolari dell'impianto a conduzione forzata installati nel 2015, sempre funzionanti da quel giorno senza nessuna manutenzione necessaria.
In basso il locale tecnico con l'inverter ibrido da 7,2kW e le 16 celle LiFePo4 sufficienti a soddisfare il fabbisogno energetico della casa fino a 4 giorni consecutivi di ridotta produzione dell'impianto fotovoltaico per condizioni meteo avverse. 
  
 
Pensare che tutto ciò che fai e tutto ciò che ti serve in casa non ha più un costo ti dà una  spensieratezza che non è soltanto la consapevolezza che le bollette saranno un ricordo ma è anche la libertà da quel senso di colpa che dovremmo avere verso il  pianeta che ci ospita nei confronti del quale siamo soltanto un peso, lo siamo in particolare noi occidentali perchè il nostro stile di vita sta provocando uno spreco di risorse che impoverisce e danneggia l'ambiente in un modo irreparabile.
A centinaia di milioni di km da qui c'è una stella che brucia fondendo assieme atomi di idrogeno l'elemento di gran lunga più abbondante dell'universo. Io ho soltanto installato sul tetto un sistema per catturare, trasformare e gestire quella energia che arriva gratuitamente su ogni metro quadrato di terreno calpestato, su ogni tegola del tetto che senza nessun dispositivo di cattura viene semplicemente dissipata in calore. Posso utilizzare questa energia come meglio credo senza devastare il mio pianeta? Oltre 100 anni fa abbiamo scoperto come fare e da oltre 40 anni la tecnologia per farlo è alla portata di tutti.
Dal 30 gennaio al 30 maggio la produzione è stata di circa 1.000kW/h, ma il sistema funziona "on demand" se non c'è richiesta non ci sarà produzione cosa che mi fa capire che questo valore poteva essere almeno doppio se mi fosse servita più energia. In Sicilia per 1kW di pannelli installati si producono 1.300kW/h annui, il mio impianto è di 4,4kW con una prospettiva di produzione annua pari a 5,2MW/h valore sovrabbondante a soddisfare il fabbisogno per la casa e il cui surplus andrà in buona parte per la ricarica di una futura auto elettrica. Il fotovoltaico è la soluzione per il fabbisogno energetico (elettrico e termico) di una città con l'unica condizione che ogni nucleo abitativo abbia almeno una decina di metri quadrati di tetto esposto e, considerando che il 70% della popolazione italiana vive in piccoli centri urbani sotto i 100.000 abitanti (Istat 2019)* è possibile farlo per la quasi totalità della nazione. Nelle metropoli in cui si vive principalmente in condominio si può ovviare pianificando gli impianti individuando la superficie necessaria fra i tetti dei complessi industriali periferici o anche nei terreni incolti che possono esserci nell'interland cittadino.
Un impianto fotovoltaico si installa in 2 giorni (2 operai per una decina di ore) una centrale nucleare si costruisce in 15 anni**. A me è costato circa 6.000€ cifra che applicando economie di scala potrebbe essere facilmente ridotta. Per rendere indipendente il paese in cui vivo moltiplicando i miei costi per nuclei familiari composti da 4 persone servirebbero circa 3 milioni di euro. 27 mila persone che possono fare a meno da un giorno all'altro del metano o di qualunque altro combustibile fossile il governo usi per produrre corrente elettrica, teoricamente in 2 giorni, realisticamente in un anno o forse meno. 
Non è una cifra irrisoria ma è dello stesso ordine di grandezza di altre voci di spesa tipiche del bilancio di un piccolo comune che ha tenuto i conti in regola negli ultimi anni. Trovando i fornitori e le aziende installatrici è un progetto che può essere realizzato in una sola legislatura. Questo non vuol dire che è un modello energetico applicabile ad una intera nazione fatta anche da aziende molto energivore; probabilmente per quelle il nucleare sarebbe la soluzione ma con che che tempi? Un piano che punta al fotovoltaico in maniera così massiccia potrebbe sgravare la rete dal fabbisogno della popolazione  civile e la restante richiesta industriale potrebbe essere soddisfatta dalle altre fonti rinnovabili più stabili del fotovoltaico come l'idroelettrico (46 TW/h annui), l'eolico (27 TW/h)  e il geotermico (6 TW/h) che già adesso riescono a soddisfare il 27% del fabbisogno totale nazionale.
Non avendo nessuna avversità ideologica verso il nucleare quello che dico è solo basato sui fatti concreti vissuti in prima persona e su quanto leggo da chi sostiene che il nucleare sia una soluzione oggi. Purtroppo la verità è che il nucleare doveva essere la soluzione di ieri, il treno è passato una trentina di anni fa e non possiamo permetterci, in una condizione di grave crisi energetica e politica, di sprecare così tanto tempo per costruire le centrali nucleari. Sarebbe utile e giusto approvarle e investirci su qualcosa anche oggi ma la priorità va data ai sistemi che posso risolvere prima il problema, se fra 10 anni il nucleare ci fornirà  sicurezza e stabilità è sempre una cosa che auspico anch'io. L'obiettivo dei governanti di questo paese deve essere l'indipendenza energetica totale da risorse extra-nazionali, vorrei vedere meno strette di mano a stati governati dai peggiori dittatori pur di accaparrarci combustibili fossili che non sono la soluzione al problema ma ne sono causa sia perchè stanno stravolgendo il clima sia perchè ci rendono schiavi di paesi senza scrupoli e rispetto dei diritti internazionali per noi sacri. Semplicemente la scelta che ho fatto io nel mio piccolo vorrei che venga fatta anche dalla nazione in cui vivo.
Se tutto quello che ho descritto può sembrare utopico o irrealistico chiedi pure consigli e chiarimenti sarò ben lievo di rispondere privatamente e con tutti i dettagli di cui avete bisogno, che per brevità ho omesso in questo articolo. La mia speranza è quella di trovare molte persone interessate a fare la mia stessa scelta.
 
      Il dettaglio di quanto prodotto e quanto prelevato dal mio impianto "ad isola" in questi primi 100  giorni di funzionamento

*https://www.istat.it/it/files//2020/12/C01.pdf
 ** In realtà anche di più, prendendo come esempio la Finlandia, nazione in cui la burocrazia funziona meglio che in Italia hanno impegato 17 anni, quindi una previsione di 10 anni per l'Italia è fin troppo ottimistica. (https://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_nucleare_di_Olkiluoto)