domenica 29 marzo 2009

Earth hour, la moda del verde

La virtuosa moda di voler salvare il mondo, insistendo con ogni mezzo possibile e immaginabile per ridurre il consumo energetico, si fa sempre più piede con buona pace dei più accaniti ecologisti (di cui a volte ho fatto parte anch'io) che non avranno più motivi validi per accusare i poveri cittadini medi inconsapevoli del riscaldamento globale con tutti i pericolosi cambiamenti climatici che si porta dietro.
E' una moda che può esistere solo se chi la porta avanti è disposto ad un compromesso, perchè chi vuole salvare il pianeta è disposto anche a scendere a patti con le sue necessità, è disposto a rinunciare a un po' di comodità, o a spendere di più, o ad avere delle prestazioni inferiori, tutto in nome di questa giusta causa di cui spesso difficilmente ci si rende conto.
Spegniamo le luci per un ora. E' il secondo anno che si fa l’«Earth Hour» che quest’anno grazie alla succitata moda ha raggiunto cifre insperate anche per l'organizzatore il WWF: 3.000 città (oltre 160 solo in Italia) tra cui 66 capitali, in 83 Paesi nei sette continenti e 829 monumenti ed edifici simbolo. La gente è disposta a stare in una condizione di scomodità e i comuni hanno aderito senza temere proteste di sorta, ed è una novità che la dinamica sia questa, mi vengono in mente altre iniziative di risparmio energetico (M'illumino di meno) ma tutte di solito partono dal basso, dalla gente che di propria iniziativa spegne la luce, non che sia in qualche modo obbligata suo malgrado a farlo.
Dal Gennaio di quest'anno il governo italiano paga le case automobilistiche affinché non ci sia alcun sovrapprezzo su un modello con motore che vada a gas (GPL). Perchè la gente compra le macchine a gas? Primo per risparmiare, ovviamente il caro benzina è una odiosa speculazione delle compagnie petrolifere che mantengono in maniera ingiustificata alto il prezzo della benzina, cosa ormai evidente a tutti e chi va a gas ha la piacevole sensazione che gliel'ha fatta alle compagnie petrolifere, poi magari scoprirà che il gpl che compra fiero a 64 centesimi al litro in realtà alle compagnie costa soltanto 2 centesimi al litro, per cui adesso è ancora più "spennato" rispetto a quando andava a benzina, ma che importa, quello risparmia, le compagnie guadagnano e sono tutti contenti. Ma c'è di più, ci sono altri svantaggi, la rete di distribuzione del gas è più scadente, le prestazioni dell'auto sono leggermente inferiori, eppure il gas è nettamente più ecologico della benzina e questo fa colpo sull'acquirente che lo sceglie al benzina, a vedere i dati di immatricolazione degli ultimi 3 mesi.
Ma se in questo caso una macchina a gas costa quanto una a benzina allora come giustificare il successo di prodotti che costano di più solo in nome di una sedicente indole ecologista in realtà tutta da dimostrare, che non danno alcun vantaggio all'acquirente se non l'idea di avere fatto una buona azione a favore dell'ambiente. Hard disk "green", telefonini fatti con materiali totalmente biodegradabili, confezionati in cartone riciclabile con all'interno dei semi di piante che germoglieranno nel momento in cui ,a fine vita, il cellulare verrà sotterrano e innaffiato. Le multinazionali improvvisamente sono diventate rispettose dell'ambiente? Non certo per una vera sensibilità ambientalista ma per far fronte a due obblighi, verso i governi che impongono leggi sempre più severe e verso la clientela da cui dipendono i loro businness che richiede questo.
Si spera ancora per molto, le mode si sa durano solo una stagione.



I 130gr di CO2 che immette nell'ambiente questa auto di 1.200 Kg
per spostarsi di 1 km sembrano ancora tanti, in realtà sono pochissimi
se confrontati ai 250-300 gr che servivano a un auto della stessa cilindrata e peso
di 8 anni fa senza nessuna normativa ambientale europea (Euro 0).

Bisogna anche aggiungere che un motore che brucia GPL per funzionare immette nell'aria solo CO2 e quasi nient'altro a differenza della benzina che produce ancora fumi decisamente dannosi per la salute o peggio ancora il diesel che necessita di potenti filtri antiparticolato per limitare le sostanze inquinanti che si producono
a seguito della sua combustione.