sabato 18 novembre 2006

Fantasmi dal passato

Dal barbiere un cliente in attesa, posa lo sguardo su una fotografia in bianco e nero in cui si vedeva il barbiere prendere un premio, sembra soltanto una pergamena.
- Quanti anni avevi qui Totò?
Il barbiere fiero, risponde che aveva 27 anni e inizia a raccontare in maniera dettagliata quella esperienza indimenticabile di quando aveva partecipato a quel concorso nazionale di bellezza. Nel suo racconto tutto era piacevole, l'albergo era quanto due campi di calcio, i pasti puntuali e prelibati, i suoi colleghi lo rispettavano e la città, Taormina, era stupenda e piena di gente.
- E hai vinto? Gli chiede il cliente.
- No, il mio modello è arrivato solo secondo.
- Neanche una medaglia.
Aggiunge dopo qualche secondo con tono stizzito.
Non ho mai capito bene per quale meccanismo masochista i nostri ricordi eccetto lutti e separazioni dopo qualche anno cominciano a tendere sul gradevole. Una opportunità sprecata che ai tempi sicuramente non è stata affatto piacevole da vivere per un giovane con una grande aspettativa, viene quasi rimossa per lasciare posto ai lati positivi della vicenda, che alla fin fine sono soltanto dei dettagli. E' la nostra mente che non sopporta l'idea di avere sofferto e cerca in tutti i modi di zuccherare il passato? La conseguenza estrema è che alla lunga tutto quello che vogliamo si trova nel passato e questo di certo non aiuta. Eppure non è difficile capire che le uniche cose reali sono quelle che stiamo vivendo in questo istante, il passato esiste solo nella nostra mente, non c'è niente di reale non sono reali le persone, ne' i luoghi ne' le situazioni, possiamo solo portarci dietro la loro impronta catturata da qualche foto ingiallita.






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