martedì 12 dicembre 2006

Penultimo - ultimo giorno

A 72 ore di distanza dall'ultimo pasto l'organismo ormai non è più in grado in alcun modo di mantenere il glucosio a livelli accettabili e mette in atto un ultimo estremo meccanismo di emergenza che può bastare per altre pochissime ore (da 6 a 8) che consiste nell'utilizzare altre molecole da cui ricavare energia dato che il glucosio adesso non può più essere ripristinato ne' dalle riserve ne' sintetizzato ex-novo. L'organismo così inizia a usare così i corpi chetonici, molecole di solito presenti in piccole quantità ma che crescono in queste condizioni grazie alla degradazione delle proteine e la riserva più grande di proteine sono i muscoli che vengono letteralmente digeriti, è una fase caratterizzata infatti da un bruciore intenso di tutte le grosse fibre muscolari. Una scoperta di pochi anni fa ha confermato che quando queste molecole raggiungono una certa concentrazione (cosa che viene considerata una patologia seria chiamata chetoacidosi) possono entrare nel cervello le cui cellule hanno l'apparato enzimatico per degradarli è ricavarne energia.
E' come se una macchina fatta per andare a benzina si accontenta del petrolio grezzo pur di continuare a camminare. Nei casi più gravi di malnutrizione pregressa, la morte sopraggiunge dopo soli 3 giorni di digiuno e spesso non si arriva neanche a questa fase. Chi ha invece delle riserve più importanti come gli individui obesi ad esempio, si può arrivare anche a 40 giorni di digiuno. Nelle ultime ore di vita i livelli di scorie nocive sono altissimi e nessun altro metabolita può fornire energia alle cellule celebrali che cominciano a morire. I muscoli danneggiati e privi della forza necessaria per contrarsi smettono di funzionare e la morte per insufficienza respiratoria precede spesso il coma irreversibile.

Queste sono le torture a cui sono stati sottoposti anche oggi milioni di persone nelle ultime ore della loro vita. Succede anche ai bambini, una volta ogni 5 secondi.



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