sabato 5 maggio 2007

Il turista

Scoprire abitudini e stili di vita di terre lontane dalla nostra dà una soddisfazione così forte da spingere ogni anno milioni di persone a fare lunghi e costosi viaggi pur di raggiungere la meta sognata. Quasi sempre mi succede che mettendo piede in quella certa città che volevo visitare la prima impressione sia quella di spaesamento, forse dovuto alla differenza fra l'idea che mi ero fatto e la realtà che mi trovo di fronte. E a questo punto che inzia il bello; inizia la scoperta di ogni cosa e nuove esperienze metteranno in discussione le vecchie convinzioni.
Ma per conoscere pienamente un luogo e le persone c'è un passaggio obbligato che è quello di vivere come quella gente che lo abita, dal cibo alla musica, dalla comprensione della lingua ai ritmi di vita e più cose si scoprono più ci si sente grati a quella gente che è stata tanto ospitale e forse anche disponibile a farsi mettere sotto la nostra lente di ingrandimento. 
Ci sono anche i pessimi turisti, gli opportunisti a cui non importa nulla di conoscere persone diverse ma si spostano solo per ricavarne un vantaggio di qualunque tipo e in questo caso non c'è desiderio di conoscenza, non c'è curiosità, non c'è la voglia di immedesimarsi ma solo egoismo e avidità che li spingono a ottenere ciò che vogliono nel più breve tempo possibile.
Anche nelle relazioni personali si può scegliere di fare il turista egoista e pretendere di ottenere dall'altro tutto e subito, oppure esploratori capaci con rispetto e pazienza di entrare in punta di piedi nella vita e nel pensiero della persona che si vuole scoprire, godendo di tutti i momenti che vengono concessi, senza esigere nulla di più. Quando il rapporto è consolidato da anni di conoscenza si smette di considerare l'altro come terra inesplorata e di sentirla come casa propria, e forse è per questo che fare nuove conoscenze è un desiderio molto comune e in fondo leggittimo tanto quanto quello del viaggiare.
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