venerdì 25 maggio 2007

Entanglement

E' già difficile soltanto immaginare che una cosa è connessa con tutte le altre e sapere che ci sono delle evidenze scientifiche che in un certo qual modo lo confermano fa una certa impressione. L'entanglement è una proprietà della materia scoperta ai primi del novecento, il matematico israeliano Amir D. Aczel in un suo libro lo definisce "il più grande mistero della fisica moderna", in italiano il termine può essere tradotto con "aggrovigliamento". Con l'avvento della meccanica quantistica fenomeni prima impensabili diventano probabili soluzioni a problemi altrimenti irrisolvibili con le precedenti conoscenze della meccanica classica.
Se vuoi capirci più di me puoi iniziare visitando questa pagina, ma semplificando all'essenziale il concetto è indispensabile descrivere l'esperimento che ne ha dato la definitiva conferma chiamato: "Paradosso di Einstein-Podolsky-Rosen (paradosso EPR)". Con questo esperimento si è riusciti a dimostrare che quando due particelle sub-atomiche vengono generate da uno stesso processo o che quando queste si siano trovate in interazione reciproca per un certo periodo, tali particelle rimangono in qualche modo legate indissolubilmente (entangled), nel senso che quello che accade a una di esse si ripercuote immediatamente anche sull'altra, indipendentemente dalla distanza che le separa. Ne deriva che una misura eseguita su una parte del sistema quantistico (una delle due particelle) può propagare istantaneamente un cambiamento sul risultato di un'altra misura, eseguita successivamente su un’altra parte dello stesso sistema quantistico (l'altra particella), indipendentemente dalla distanza che separa le due parti.
Questo effetto viene chiamato "azione istantanea a distanza" ed è incompatibile con la fisica classica, che considera la velocità della luce la massima velocità alla quale può essere accelerata una massa.
Come lo si spiega? Attualmente l'unica ipotesi avanzata dai fisici è che lo spazio come lo intendiamo noi è solo un illusione, una specie di scherzo della prospettiva dovuta al punto in cui noi ci troviamo e dal quale osserviamo le cose. Questo perchè in nessun modo una particella subatomica può emettere un qualche segnale che sia talmente potente da attraversare tutta la Terra (ma nulla ci vieta di allontanare ancora di più le due parti) e far cambiare lo stato di un' altra particella, e ciò non avviene dopo una frazione di secondo come ci si potrebbe aspettare se un ipotetico segnale viaggiasse alla velocità della luce, ma istantaneamente, segno che non c'è nulla che parte e nulla che arriva. La cosa si fa più accettabile se invece si considerano le due particelle in realtà ancora legate fra loro, come fossero un tutt'uno anche se non connesse dal punto di vista spaziale.
Quando si pensa alle ripercussioni che potrebbe avere questo fenomeno sulla vita di tutti i giorni si rimane spaesati! Ovviamente in nessun modo questo fenomeno che si verifica a livello sub-atomico influenza eventi che avvengono nella scala macroscopica, ma chi può dirlo, come lo si potrebbe dimostrare? Può darsi che pur non essendoci una relazione diretta pur tuttavia a livello macroscopico avviene qualcosa di simile, tra due persone o tra due cose che hanno interagito per lungo tempo.
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1 commento:

daniela ha detto...

Che bello questo post.
E' affascinante questa teoria, e secondo me incredibilmente vera. Lo spazio e il tempo sono soltanto delle coordinate che l'uomo si è "inventato" a misura della sua razionalità. Ma secondo me non esistono. Esiste solo la causa e l'effetto, che sono istantanei. Anche se poi la mente dell'uomo ha bisogno di immaginare un certo intervallo tra l'una e l'altro.
Vista in questa prospettiva, la vita assume davvero un'altro valore.