martedì 24 aprile 2007

L'Ineffabile

C'è una sottile linea di congiunzione che passa per tutte le religioni del mondo, sono gli scritti dei mistici di ogni epoca quando cercano di rendere a parole ciò di cui hanno fatto esperienza nelle varie forme di preghiera contemplativa da essi praticate.
Tutti utilizzano un linguaggio criptico che spesso si serve delle figure della luce e delle tenebre per rendere l'idea all'intelletto del lettore, ma quello che si evince leggendo questi componimenti è che "chi sa tace" nel senso che una così "cosa" ineffabile che va aldilà di ogni definizione non può essere raccontata ne' descritta con il linguaggio verbale, tutt'al più accennata servendosi delle metafore che alla fine lasciano il tempo che trovano.
E così un lettore lontanissimo da queste preghiere può leggerci dei graziosi componimenti poetici mentre chi è riuscito almeno una volta ad accostarsi con pazienza alla preghiera contemplativa forse avendo dato una "sbirciatina" all'ineffabile alito divino che risiede nel profondo di ogni uomo di ogni religione, trova in quelle strane parole qualcosa di familiare.


Cristianesimo

Nella gioiosa notte,
in segreto, senza esser veduta,
senza veder cosa,
né altra luce o guida avea
fuor quella che in cuor mi ardea.
E questa mi guidava,
più sicura del sole a mezzogiorno,
là dove mi aspettava
chi ben io conoscea,
in un luogo ove nessuno si vedea.
Notte che mi guidasti,
oh, notte più dell’alba compiacente!
Oh, notte che riunisti
l’Amato con l’amata,
amata nell’Amato trasformata!

San Giovanni della Croce
"Notte Oscura 3-5"



Sufismo (Islam)

Hanno detto:"Da ogni parte c'è la luce di Dio".
Ma gridano gli uomini tutti:"Dov'è quella luce?"
L'ignaro guarda a ogni parte, a destra, a sinistra; ma dice una Voce:
Guarda soltanto, senza destra e sinistra!".

Jalal ad din Rumi
"Il Sole"


Induismo

Come invero i raggi del sole dissolvono in un batter d'occhio la più compatta tenebra notturna, così la più fitta oscurità, causa di esistenza futura, è distrutta da Hari, che è lo splendore stesso del sole, e da nessun altro. Rendendo omaggio ai divini piedi di Hari e ricordandoli piamente ci si libera dalle nebbie della propria ignoranza spirituale. In verità non c'è altro mezzo per disfarsi di morte e rinascita che contemplare i piedi del Dio. Chi desidera la prosperità loda chi è ricco: e dunque, chi non potrà venir liberato dai suoi legami se con rispetto leva lodi a Chi è causa dell'universo stesso?

Varahopanisad III 11 - 13




Nessun commento: