mercoledì 20 giugno 2007

Dividi et impera

Individua con precisione i nemici, fai in modo che non si organizzino, separarli dagli amici, colpisci con tutta la forza che hai. Già gli antichi romani, duemila anni fa avevano capito che queste sono le regole più semplici per vincere una guerra. Allo stato attuale anche il più efficiente e moderno chemioterapico ignora le prime tre regole eseguendo solo l'ultima e come sa bene chi conosce gli effetti indesiderati della chemioterapia le conseguenze sono spesso pesanti, per fare un paragone potremmo dire che è come voler vincere una guerriglia cittadina usando una bomba atomica. Il veleno che si usa è così potente e così poco selettivo che il dosaggio è una questione che richiede la massima cura e precisione.
Nel nostro corpo ogni giorno vengono uccisi milioni di cellule tumorali è un sistema molto efficiente e selettivo; dato che la deregolazione del ciclo cellulare porta al tumore e alla morte certa dell'intero organismo, la natura ha prodotto degli ottimi meccanismi di autoregolazione interni alla cellula, i quali sono capaci di funzionare fin tanto che qualche agente mutageno non vada a danneggiare i geni che codificano proprio queste proteine di autocontrollo.
Si sa benissimo da anni che il tumore è una malattia genetica e la ricerca si dovrebbe concentrare non tanto alla scoperta del veleno citotossico più potente ma al blocco di quella particolare via biomolecolare "inceppata" che ha indotto le cellule a diventare tumorali; pur tuttavia da anni i tumori si combattono con un mezzo inadeguato e ci si affida ad esso per il semplice fatto che è l'unico che abbiamo. Poi a voler pensar male ci sarebbe un altro motivo; le case farmaceutiche sono delle lobbies potentissime che muovono ingenti quantità di denaro se aggiungiamo che queste speculano sulla vita di milioni di persone tutte le volte che mettono in commercio un farmaco salvavita qualcosa mi dice che l'obbiettivo finale non sia la salute dei pazienti ma il denaro che questi sono disposti a sborsare pur di guarire.
Ovviamente è da irresponsabili sparare a zero sui chemioterapici perchè fin tanto che restano il migliore mezzo che abbiamo siamo obbligati ad affidarci a queste cure ma questo non vuol dire che dobbiamo accettare passivamente tutto quello che ci dicono di prendere senza sapere spesso neanche come funziona; può sembrare assurdo ma a volte succede anche questo: si scopre che una certa molecola è in grado di uccidere le cellule tumorali in misura maggiore delle cellule sane, così iniziano in trial clinici spesso eseguiti in modo da mettere in maggior risalto i risultati positivi e sempre su pazienti senza speranze che fanno di tutto pur essere inseriti nella sperimentazione di una nuova molecola; e nonostante anni di sperimentazione spesso non si riesce comunque a comprendere a pieno il meccanismo d'azione, semplicemente perchè tutto ciò non fa parte delle priorità di questo tipo di ricerche.
...

Nessun commento: