mercoledì 10 ottobre 2007

Impermanenza

Tanto è falso che cose e fenomeni saranno uguali a se stessi per un tempo infinito quanto è vero il contrario, ovvero niente dura per sempre e sempre allo stesso modo, questo vuol dire che se proprio non smette di esistere se non altro si trasforma in qualcos'altro.
L'impermanenza si porta dietro un alone di tristezza, i più la vivono come un'ingiustizia che ogni cosa anche la più bella prima o poi ha una fine. Un seme conservato in un posto che lo protegge rimane uguale a se stesso anche per molto tempo, ma c'è poco da fare arriverà il giorno che ciò che lo contiene si romperà e cadrà sulla terra e allora il seme forse non scomparirà in senso letterale, ma smetterà di essere un seme perché si sarà trasformato o in un germoglio oppure sarà ammuffito, si sarà decomposto e le sue sostanze si libereranno nel suolo.
Non c'è niente di triste se pensiamo che l'avvicendarsi di nuovi individui sui vecchi è un requisito indispensabile dell'evoluzione, se così non fosse ogni specie sarebbe ferma alle prime fasi della sua esistenza.
E non c'è motivo di provare rammarico se non siamo riusciti a mantenere in vita anche le amicizie più sincere. Quando penso a tutte le persone a cui ho voluto bene e adesso non ho più la possibilità di dimostrarlo ecco che affiora quel velo di malinconia, ma non ho niente di cui rimproverarmi ho dato il massimo quando potevo e questo mi basta. D'altro canto non ho mai pensato che fosse opportuno tenere in vita amicizie con persone ormai distanti; inopportuno e anche triste perché è tipico di chi non vuole accettare l'idea che la vita cambia e cambiano le condizioni affinché noi possiamo fare del nostro meglio, come dice Samuele Bersani in una sua famosa canzone "...piccolissimo particolare t'ho perduto senza cattiveria".
Questo non vuol dire che i sentimenti di affetto che ho provato ad esempio per i miei compagni di liceo siano scomparsi del tutto, sento che resta qualcosa dentro che è difficile eliminare completamente, non che sia eterno ad un certo punto andrà via anche questo sottile legame, però c'è qualcosa che mi fa sussultare tutte le volte che mi capita di incontrare un volto noto ed è quella cosa che mi spinge a parlare con gente che non vedo da molti anni come se avessi continuato a frequentarli tutti i giorni come un tempo.
Giorni fa ho visto un bellissimo film di un regista italiano: si chiama Paolo Sorrentino e il film si intitola "Le conseguenze dell'amore", ad un certo punto Sorrentino che è anche lo sceneggiatore fa ragionare il protagonista in un modo a me molto familiare.
Suo fratello gli chiede:

- Te lo ricordi Nino Giuffrè il nostro vicino di casa?
- Certo che me lo ricordo!
- Eravate amici da piccoli no?

- E' il mio migliore amico.
- Ma perchè lo vedi ancora?
- No, non lo vedo e non lo sento da venti anni.
- Bhè allora... allora è un po' arduo definirlo il proprio migliore amico, no?
- E invece lo è!
- Ho capito! E' il tuo amico immaginario, come quello che hanno i bambini? Quello a cui racconti le cose che non racconti a me, le dici nella tua testa, è bello...
- Senti Nino Giuffrè è il mio migliore amico e basta!
Quando si è amici per una volta lo si è per tutta la vita
- Ma che cazzata!
- Va be' comunque ti stavo dicendo, la settimana scorsa ho incontrato la sorella di Nino Giuffrè, lo sai che cosa mi ha detto?
- No, cosa?
- Che non vive più a Salerno, lavora per l'Enel, su una montagna del Trentino Alto Adige, ripara le linee. Sai quando ci sono le tormente e va via la luce... ecco lui si arrampica sui piloni e ripara le linee, pure di notte col vento il freddo e il gelo... (*)


.

(*)

" Una cosa sola è certa, io lo so.
Ogni tanto in cima ad un palo della luce
in mezzo a una distesa di neve
contro un vento gelido e tagliente
Nino Giuffrè si ferma,
la malinconia lo aggredisce
e allora si mette a pensare
e pensa che io Titta Di Girolamo
sono il suo migliore amico."
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9 commenti:

Anonimo ha detto...

Quello che tu scrivi è sempre profondo e mi fa pensare. Perciò mi sei mancato nei mei estivi, quando venivo ogni tanto a cercarti e non ti trovavo.
ciao

marco ha detto...

Grazie tante! Per i complimenti e per la visita, spero di essere più costante in futuro, torna a trovarmi! ;)

Anonimo ha detto...

grazie marco per avermi ricordato un passo del bellissimo film di sorrentino

marco ha detto...

E' un regista bravissimo e vorrei vedere gli altri film. Quando il fratello dice quel nome, dal silenzio della stanza parte un attacco di musica ad alto volume e l'inquadratura passa subito agli occhi del protagonista come a cercare un picco di stupore, un sussulto causato da quel nome a lui tanto familiare.

daniela ha detto...

Meno male che sei tornato!
Scrivi sempre cose degne di essere lette, ha ragione l'anonimo.
"Le conseguenze dell'amore" l'ho visto un pò di anni fa, quel dialogo me lo ricordo ancora quasi a memoria. E' un capolavoro secondo me, peccato che Sorrentino non abbia saputo mantenere il livello nei films successivi.
Sono d'accordo con tutto ciò che scrivi, solo che io ci sono arrivata a 30 anni, tu credo che sei molto più giovane... beato te! :-)
L'impermanenza è la realtà della vita, solo a volte per paura preferiamo attaccarci all'illusione di stabilità, ma nulla è fisso, e se non andiamo avanti necessariamente torniamo indietro..
Ciao!

marco ha detto...

Grazie Daniela! Anche tu scrivi delle cose molto interessanti e vengo spesso a legerti. A volte quando ho in mente di lasciarti un commento va a finire che leggendo quelli degli altri scopro che in linea di massima ci sono scritte le stesse cose che vorrei dire io e un po' mi inibiscono...!
Il tuo post di qualche tempo fa intitolato "antimateria" è divertentissimo, fra l'altro una cosa simile è successa anche a me.

zefirina ha detto...

non conoscevo questa parola impermanenza, ora mi sono documentata e credo di aver capito... però non ha un suono triste per me,
il film che citi l'ho visto quando è uscito...mi ricordo di esssere anche allora rimasta senza parole

Anonimo ha detto...

''Perchè questa guerra stipata nel cuore della natura? Perchè la natura lotta contro se stessa? Perchè la terra combatte contro il mare? C'è una forza vendicativa nella natura? Forse più di una? Ho sentito tanto parlare dell'immortalità ma io non l'ho mai vista. Ricordo mia madre quando stava morendo. Si era tutta rimpicciolita, e ingrigita. Non trovavo nulla di consolante nel suo ritorno a Dio. A volte penso a come sarà la mia morte, a come reagirò sapendo che quel respiro sarà l'ultimo. Spero solo di andarmene come ha fatto lei, con la stessa Calma, perchè è lì che risiede l'immortalità che non ho mai visto. Non ho paura di morire, io appartengo a te, se me ne andrò prima di te ti aspetterò lì, oltre le acque oscure.

Chi sei tu per vivere sotto tutte queste forme? Tua è la morte che cattura tutto. Tua è anche la fonte di tutto ciò che nascerà. Tua la Gloria, tua la Pietà, la Pace, la Verità. Tu dai riposo allo spirito, comprensione, coraggio. Il cuore rassereni, oh signore. Forse gli uomini appartengono a una grande Anima, tutti ne fanno parte, tutti volti dello stesso essere, un unico, grande essere. Tutti cercano la salvezza seguendo il proprio sentiero, tutti, come un piccolo carbone tolto dal fuoco. Dove eravamo insieme? Chi eri Tu, quello col quale ho vissuto, camminato? Il fratello? L'amico? Buio dalla luce. Conflitto dall'Amore. Sono il frutto di una sola mente? Tratti di un solo volto? Se non ti incontrerò in quesa vita, almeno che io senta la Tua mancanza. Uno sguardo dei tuoi occhi e la mia vita sarà tua. Anima mia, fa' che io sia in te adesso. Guarda attraverso i miei occhi, guarda le cose che hai creato. Tutto risplende.''

marco ha detto...

Grazie tante per la bellissima citazione, è tratta da "La sottile linea rossa" no?
Molto azzeccata!