Ci sono persone che passano un'intera vita a cercare qualcosa, ossessionate dal raggiungimento di un certo obiettivo, gli atleti alla ricerca di un record o gli appassionati di sport estremi alla ricerca dei propri limiti, fisici o mentali, gente che scala vette impossibili o capaci di chiudersi in una grotta a vivere in solitudine per anni.
Ma senza prendere in considerazione questi casi più rari poi ci sono tutte le altre, molte di più e altrettanto ossessionate da una ricerca, la ricerca di una forma perfetta dell'aspetto fisico ideale o della migliore realizzazione sociale, l'idea dell'occupazione perfetta o l'incontro della propria vita, quello con la persona perfetta, "l'anima gemella". Gli innamorati dell'amore, i sentimentalisti che devolvono buona parte del loro tempo ed energie alla ricerca di quella persona, l'unica capace di sintetizzare a se tutte le qualità fisiche e caratteriali che hanno sempre desiderato, lo hanno letto sui libri lo hanno visto nei film allora si autoconvincono che deve essere proprio così. Basta osservare cosa si è disposti a spendere o a subire per ottenere tutte queste cose, dagli interventi chirurgici più deleteri ai peggiori compromessi morali che si posso immaginare, per capire a che livello una persona può essere determinata a ottenere una cosa che esiste soltanto nella propria mente e la cui scoperta sarà causa di tanta sofferenza.
Perchè non ci si rassegna all'idea che la perfezione non esiste, che non esiste l'impiego perfetto che non esiste l'anima gemella che il nostro aspetto o il nostro carattere non sarà mai perfetto per tutti e neanche per la persona che amiamo e che niente ci andrà alla perfezione per sempre, forse sembrerà perfetto per un certo periodo ma tutto cambia e col tempo anche il nostro concetto di perfezione.
E chissà quante storie si sono interrotte bruscamente quando uno dei due ha capito che l'altro non coincideva esattamente col proprio ideale di perfezione, tutte relazioni basate sulla malsana idea che ci siamo scelti l'unica e sola persona capace di stare bene con noi e che non ce ne saranno altre migliori.
Niente da dire se è una ricerca interiore fatta con onestà, la ricerca del proprio perfezionamento umano può essere una cosa sana se si basa su valori universalmente riconosciuti come "buoni" niente di strano se mi impegno per tutta la vita affinché io possa diventare un altruista perfetto a patto di riuscire a tenere ben in mente che sarà un obiettivo che non potrò mai raggiungere pienamente tanto che fino all'ultimo sentirò il rammarico di non avere fatto abbastanza.
Dobbiamo pretendere il meglio dalla vita, ci mancherebbe, non c'è cosa più triste che svegliarsi una mattina con l'idea che avremmo potuto ottenere di più, scoprire che potevamo dare il nostro amore a una persona che ci avrebbe capiti e amati di più ma adesso è la madre dei nostri figli sappiamo che forse almeno loro meritavano di più ma è sempre meglio di una separazione fatta per egoismo e allora pazienza, si tira avanti.
Credo che la soluzione sia quella di saper prendere coscienza che il meglio non sarà mai il massimo ma va bene lo stesso lo si accetta e si lotta soltanto per ottenere le cose meno sbagliate per la nostra vita e per quello che siamo; è pur sempre necessario iniziare da qualche parte altrimenti non saremo capaci di costruire mai nulla, come dice una bella canzone: costruire è sapere rinunciare alla perfezione.
Non si tratta di accontentarsi, ma di sentire nel proprio intimo che ciò che si ha già o che è alla nostra portata è proprio quello che ci serve e quello che può farci felici se solo noi imparassimo ad essere umili, l'umiltà di chi si riconosce imperfetto e che non può pretendere dalla vita la perfezione.
In quella bella trasposizione animata da Walt Disney del romanzo di Lewis, Alice chiede alla serratura di farla uscire dal paese delle meraviglie e la risposta che più la stupirà sarà quella di essere già fuori! Alice ha già quello che chiede perchè ciò da cui sta scappando sono soltanto dei brutti pensieri generati dalla sua mente durante un brutto sogno.

Ma senza prendere in considerazione questi casi più rari poi ci sono tutte le altre, molte di più e altrettanto ossessionate da una ricerca, la ricerca di una forma perfetta dell'aspetto fisico ideale o della migliore realizzazione sociale, l'idea dell'occupazione perfetta o l'incontro della propria vita, quello con la persona perfetta, "l'anima gemella". Gli innamorati dell'amore, i sentimentalisti che devolvono buona parte del loro tempo ed energie alla ricerca di quella persona, l'unica capace di sintetizzare a se tutte le qualità fisiche e caratteriali che hanno sempre desiderato, lo hanno letto sui libri lo hanno visto nei film allora si autoconvincono che deve essere proprio così. Basta osservare cosa si è disposti a spendere o a subire per ottenere tutte queste cose, dagli interventi chirurgici più deleteri ai peggiori compromessi morali che si posso immaginare, per capire a che livello una persona può essere determinata a ottenere una cosa che esiste soltanto nella propria mente e la cui scoperta sarà causa di tanta sofferenza.
Perchè non ci si rassegna all'idea che la perfezione non esiste, che non esiste l'impiego perfetto che non esiste l'anima gemella che il nostro aspetto o il nostro carattere non sarà mai perfetto per tutti e neanche per la persona che amiamo e che niente ci andrà alla perfezione per sempre, forse sembrerà perfetto per un certo periodo ma tutto cambia e col tempo anche il nostro concetto di perfezione.
E chissà quante storie si sono interrotte bruscamente quando uno dei due ha capito che l'altro non coincideva esattamente col proprio ideale di perfezione, tutte relazioni basate sulla malsana idea che ci siamo scelti l'unica e sola persona capace di stare bene con noi e che non ce ne saranno altre migliori.
Niente da dire se è una ricerca interiore fatta con onestà, la ricerca del proprio perfezionamento umano può essere una cosa sana se si basa su valori universalmente riconosciuti come "buoni" niente di strano se mi impegno per tutta la vita affinché io possa diventare un altruista perfetto a patto di riuscire a tenere ben in mente che sarà un obiettivo che non potrò mai raggiungere pienamente tanto che fino all'ultimo sentirò il rammarico di non avere fatto abbastanza.
Dobbiamo pretendere il meglio dalla vita, ci mancherebbe, non c'è cosa più triste che svegliarsi una mattina con l'idea che avremmo potuto ottenere di più, scoprire che potevamo dare il nostro amore a una persona che ci avrebbe capiti e amati di più ma adesso è la madre dei nostri figli sappiamo che forse almeno loro meritavano di più ma è sempre meglio di una separazione fatta per egoismo e allora pazienza, si tira avanti.
Credo che la soluzione sia quella di saper prendere coscienza che il meglio non sarà mai il massimo ma va bene lo stesso lo si accetta e si lotta soltanto per ottenere le cose meno sbagliate per la nostra vita e per quello che siamo; è pur sempre necessario iniziare da qualche parte altrimenti non saremo capaci di costruire mai nulla, come dice una bella canzone: costruire è sapere rinunciare alla perfezione.
Non si tratta di accontentarsi, ma di sentire nel proprio intimo che ciò che si ha già o che è alla nostra portata è proprio quello che ci serve e quello che può farci felici se solo noi imparassimo ad essere umili, l'umiltà di chi si riconosce imperfetto e che non può pretendere dalla vita la perfezione.
In quella bella trasposizione animata da Walt Disney del romanzo di Lewis, Alice chiede alla serratura di farla uscire dal paese delle meraviglie e la risposta che più la stupirà sarà quella di essere già fuori! Alice ha già quello che chiede perchè ciò da cui sta scappando sono soltanto dei brutti pensieri generati dalla sua mente durante un brutto sogno.

- Ti prego la regina di cuori vuole tagliarmi la testa, devo uscire fuori!
- Ma sei già fuori, guarda tu stessa.
.- Ma sei già fuori, guarda tu stessa.