giovedì 12 febbraio 2009

La collezione degli ignorati

Quando un social network, un sito capace di produrre una fitta rete di contatti "pseudo-reali" ha una crescita così esplosiva come Facebook, mi pare inutile fare le guerre di religione per escludersi tacciandolo come stupido, inutile o addirittura pericoloso. Insomma non sto mettendo le mani avanti perchè non mi vergogno a confessare pubblicamente che anch'io qualche settimana fa ho fatto il mio bel contatto cercando di caratterizzarlo lo stretto indispensabile per farmi distinguere al massimo da chi mi conosceva già.
Ed ecco spuntare come funghi i "fantasmi dal passato" come li definivo qualche post fa e pazienza che male fanno, fin tanto che restano come delle voci lontane, delle facce che spuntano ogni tanto da quel finestrino che è il monitor del mio pc mi sta anche bene. Forse c'è anche un bisogno inconscio di tenersi in contatto con tutti i conoscenti passati e presenti perchè "chi lo sa... non si può mai sapere" meglio non perdere i contatti che perderli e con essi la possibilità di ottenere qualche tipo di convenienza e guadagnarci in vita sociale che fa sempre bene.
E intanto si continua a rispondere di sì a nuove richieste di invito, i compagni delle elementari, compagni delle medie, del liceo, colleghi di università, amici distanti, conoscenti, conoscenti lontani, conoscenti lontanissimi, appena conoscenti e si sfuma sempre più fino alla gente appena conosciuta, e qui ci si chiede fino a che punto mi va di accettare il contatto, qual'è la lama che deve tagliare in due le persone che voglio definire amiche e quelle che non voglio neanche conoscere, ma neanche virtualmente o meglio realmente servendomi di un mezzo così limitato e riduttivo per un processo così elaborato e gratificante come la conoscenza tra due persone.
Qual'è in discrimine? In che modo devo motivare il mio rifiuto, indifferenza, il troppo è troppo? Se lo incontro per strada neanche lo saluto? (che poi può essere un bellissimo slogan che descrive in pieno facebook). E c'è un mio amico "reale" che mi chiede preoccupato: ma se rifiuto l'amicizia che succede? Metti che si offende?! E allora cosa fa questo mio amico? Colleziona le richieste di amicizia, non gli va di rifiutare e non gli va di accettare rimangono tutti lì sospesi come su una bilancia che sta in bilico, tra l'indifferenza e la voglia di farsi nuovi contatti, tra l'idiozia di fare collezione così da bullarsi con gli altri per avere tanti amici e la ragionevolezza che quelli non sono veri amici almeno non tutti e non vale a niente collezionarli.
Sia chiaro, in lui non prevale nessuna delle due, ha un suo equilibrio e così la lista che cresce non è quella degli amici ma quella delle richieste di amicizia, non le rifiuta e non le accetta, fa collezione di ignorati.
.

2 commenti:

ivy ha detto...

E' la prima volta che passo dal tuo blog, sono nuova con il mio blog "emozioni".
Questo tuo post su Facebook è scritto molto bene, mi piace come scrivi, tornerò a leggerti. A presto!

marco ha detto...

Grazie molto gentile!