domenica 23 dicembre 2007

Come le farfalle

Le vedi sul ciglio della strada sempre indaffarate a portarsi sulla testa carichi pesanti a volte legname per cucinare, altre volte giare piene d'acqua per dar da bere alla propria famiglia, acqua potabile e sicura riempita anche a chilometri di distanza. Non si riesce a scorgere neanche il più piccolo segno di fatica o sofferenza sul loro viso eppure il lavoro è duro, il peso è tutto sulla colonna vertebrale e bisogna tenere la schiena dritta e camminare con passi regolari muovendo il meno possibile il collo in modo che la testa sia sempre perpendicolare al terreno e lo sguardo sempre di fronte.
Le donne indiane sono silenziose, fanno quello che devono e lo fanno senza aprire bocca conoscono benissimo i loro compiti e li sentono come una missione, devono badare alla famiglia crescere con amore i figli, i propri e spesso anche quelli dei parenti stretti e rispettare il marito.
Come in tutti i paesi in via di sviluppo neanche in India la donna ha raggiunto una parità con l'uomo ma è quello che si legge sui libri perchè a girare per le città non sembrerebbe che le donne non siano rispettate, certo fanno lavori a volte duri come quegli degli uomini, come portare pesanti carichi o spaccare pietre per riparare una strada, però c'è rispetto, portano le moto, mai le auto e spesso hanno incarichi importanti, in pochissimi paesi occidentali il presidente della repubblica è una donna e per di più straniera. E' anche vero che i maltrattamenti e le discriminazioni non le si vedono andando in giro per strada tuttavia per quanto possono essere radicate certe idee e condizioni in India vige uno stato di diritto che tutela le donne così come succede in qualsiasi stato occidentale.
Fanno parte del paesaggio; si prova una certa ammirazione nel notare che pur nella povertà esse mantengono una evidente eleganza e pulizia, nei vestiti, nei modi di curare il proprio aspetto, saari sempre in ordine e puliti, veli che nelle situazioni più critiche copriranno i capelli per ripararli dalla polvere della strada.
Stanno sempre avvolte il quei tessuti coloratissimi a volte a colori sgargianti a volte a tinte più tenui, il saari non è un indumento ma soltanto una striscia di stoffa che viene piegata attorno alla vita e al busto creando dei drappeggi come la tenda di un elegante salotto. Un tessuto che copre molto le forme ma che lascia nudo il busto, unica parte che sarà mostrata anche nei contesti più austeri come nei luoghi sacri. Racchiuse in quelle stoffe colorate sono come le farfalle che stanno avvolte ancora nelle loro ali piegate dentro il bozzolo, appena prima di schiuderle ed alzarsi il volo.




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2 commenti:

daniela ha detto...

Che bella quest'immagine, le donne indiane come farfalle colorate.
E per quanto riguarda il rispetto e la parità, sono due concetti talmente difficili che non mi sento dire che in Occidente siano più esercitati che in Oriente.

Ne approfitto per farti tanti auguri di Buone Feste, un abbraccio!

marco ha detto...

Hai ragione, anche in occidente ci sarebbe molto da dire riguardo alla parità tra i sessi, basta pensare una cosa tanto scontata come il diritto di voto nel nostro paese, alle donne è stato concesso poco più di 60 anni fa...
Grazie per gli auguri, ricambio con affetto!