mercoledì 5 dicembre 2007

Bangalore

Penso che il sogno segreto di ogni viaggiatore sia quello di riuscire in poco tempo a fare una sintesi della vita e dei luoghi che ha visitato da archiviare nei ricordi grazie a qualche album che si mostra agli amici come fosse un trofeo di caccia.
Alcuni hanno il buon senso di non dirlo ma sotto sotto lo pensano, a quelli più spocchiosi invece gli senti dire chiaramente "Io ci sono stato, so cosa vuol dire vivere come vivono....", conoscere i costumi e la mentalità di un paese al pari delle persone che ci sono nate e vissute da sempre, è una mera illusione.
Ad esempio quando si visita una località di uno stato lontanissimo al proprio, l'errore più facile che si può commettere è quello di fare di tutta l'erba un fascio, pensare che quella località visitata possa con buona approssimazione rappresentare l'intero stato in cui si trova. Io ho passato un paio di settimane in una città indiana e pensavo di essermi fatto un'idea precisa di come è fatta l'India e di come sono fatti gli indiani, poi visito Bangalore e mi tocca smontare buona parte delle idee. Mi sposto di appena 1000 km a sud e mi tocca ricominciare daccapo: il paesaggio è diverso, il clima è diverso, il cibo, la lingua, il colore della pelle e la fisionomia dei visi della gente, lo stile di vita, tutto diverso, non di tantissimo ma se le differenze le nota anche l'occhio del turista viene per la prima volta in India vuol dire che ci sono e sicuramente saranno ancora più evidenti agli indiani.
Bangalore è una città cantiere; si costruisce ovunque e in tutto il caos da "lavori in corso" ci si possono trovare quartieri che ricordano Nagpur con mediocri palazzoni popolari senza nessuna idea originale accanto a quartieri che sembrano portati qui da una metropoli statunitense, grattacieli di vetro e lussuosi hotel con portiere in divisa davanti l'ingresso e poi ancora a qualche centinaio di metri discariche a cielo aperto con persone uccelli, cani, scimmie ed altri animali a caccia di qualche residuo commestibile.
Il problema di una descrizione è in tutti i casi quello di circoscrivere con precisione l'oggetto a cui si riferisce. Se dicessi che l'India è caotica e sporca mi sbaglierei perché mi sto riferendo ad un territorio immenso e invece probabilmente questa mia convinzione l'ho maturata vedendo soltanto una o due città. L'India è come una persona che non si conosce: all'inizio tutto sembra complicato e si procede con cautela poi qualcosa comincia a diventare famigliare e si prende confidenza ma è quando si ha la certezza di avere capito chi hai di fronte che questa fa qualcosa che proprio non ti saresti mai aspettato e allora occorre pazienza e rivalutare ogni cosa.



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