Ieri dalle 8:30 alle 10:30 ho seguito fisica, re-imparando che un
corpo che procede contro un altro trasferisce parte della sua velocità
al corpo che impatta, questo perchè la quantità di moto "P" = Massa x
Velocità rimane costante prima e dopo l'urto. Se l'urto è elastico e se
hanno la stessa massa lui si fermerà del tutto donano per intero la sua
velocità al secondo corpo.
Dalle 10:30 alle 11:00 ho cercato di
capire con un collega come misurare correttamente la propagazione degli
errori nelle misure indirette, se faccio un errore di misura su 3
lunghezze quanto sarà sbagliata la misura del volume? E di quanto
sbaglio la densità se divido massa su volume?
Dalle 11:00 alle 13:00
Analisi Matematica, con molta fatica ho capito che si possono studiare i
limiti delle funzioni continue partendo dallo studio della
controimmagine f elevato a -1
Dalle 15:00 alle 17:30 un corso di
gravità quantistica tenuta da un ex studente della mia facolta di Fisica
di Palermo ma specializzatosi a Bologna, allievo di Carlo Rovelli ma
che adesso è all'università della California per il post dottorato in
fisica teorica. Ho capito due cose, che la teoria delle stringhe può
essere definita solo come una speculazione (un modo elegante per dire
spazzatura). Che per spostare i limiti della nostra conoscenza non
dobbiamo inventarci nulla ma proseguire sul nostro modello ben solido e
ben dimostrato. Ho capito anche che i Fisici sono delle persone umili
specie i docenti; mi ha fatto una certa impressione vedere gente che
superati i 50 ritorna sui banchi accanto a me che sono al primo anno e
quando colui che tiene la lezione è stato un loro studente di trentanni
più giovane.
Dalle 18:00 alle 19:30 ho avuto il privilegio assieme a
poche altre decine di altre persone di ascoltare Giovanni Allevi
raccontarsi riguardo all'ultimo album, con che tenerezza parlava della
sua vita, di scale pentafoniche cinesi come strumento per scrivere delle
melodie che infondono serenità in chi le ascolta. E di quando in
Giappone ha rischiato consapevolmente il distacco irreversibile della
retina pur di finire l'ultimo pezzo del concerto che stava tenendo,
diventando un eroe in quella nazione.
Dalle 21:00 alle 23:00 la
terza lezione di un corso di base di astronomia il cui tema erano gli
esopianeti. Ho scoperto che già oggi ci sono 160 possibilità che esista
un pianeta come la Terra su un totale di circa 7.000 altri già scoperti
ma che le ipotesi più realistiche parlano di 170 miliardi di pianeti
solo nella nostra galassia. Ho capito che se un giorno diventerò
astrofisico voglio dare il mio contributo nella ricerca di possibili
marker biologici nelle atmosfere degli esopianeti, per quella data
avremo già strumenti adatti a fare queste osservazione per il momento
uno studio del genere resta fuori dalla nostra portata tecnologica.
E niente già così fa ridere rileggere che sono stato 10h : 30min seduto
ad ascoltare qualcuno parlare! Ma volevo scriverlo, per ricordarmelo
in futuro quanta bellezza ci sia nella Fisica anche solo nella meccanica
classica che descrive una cosa semplice come il movimento dei corpi e
quanti confronti e spunti fornisce lo studio di questa Fisica così
"elementare" con le dinamiche relazionali fra due persone. Quanta
eleganza ci può essere nella matematica e come lo studio di funzione
riesca a descriverne le caratteristiche di un oggetto matematico come se
fosse un paesaggio naturale. Quanta forza ha la nostra specie a
perseverare con tentativi incessanti per cercare di spostare questo muro
solido e impenetrabile che sono i limiti della nostra conoscenza. Non
ci arrediamo mai, da oltre 100 anni osserviamo fenomeni inspiegabili e
c'è gente che dedica la propria intera vita per venirne a capo, e saremo
lì ancora e ancora finchè non avremo una risposta. E chissà se potrò
mettere una virgola in questo discorso che stiamo facendo, anch'io qui
fiero e deciso a spingere insensatamente questo muro; portare avanti
idee su come fare e condividerle per dimostrare una semplice verità: La
vita è ovunque. Non so se basterà il tempo a mia disposizione per averne
le prove ma dobbiamo farlo, lo stiamo già facendo, tutti gli strumenti
che stiamo lanciando nello spazio dai rover marziani ai prossimi
telescopi spaziali servono a rispondere ad una domanda che interiormente
ha già avuto risposta. E infine ho capito che un'arte come la musica ha
una connessione profondissima con tutto ciò, perchè racconta sempre la
meraviglia dell'uomo davanti al mistero e questo senso di unione con il
creato.
La vita, l'universo e tutto quanto.
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